Disabili. Spesso si parla di loro in termini di problematiche fisiche che limitano la loro autonomia, la socializzazione, spesso anche gli affetti personali, inibendoli in alcuni casi nella sfera più delicata, quella intima. Sessuale. C’è chi si è voluto prendere carico proprio di questo problema offrendo una opportunità di accostarsi all’amore senza barriere.
Si chiama Becky Adams ed è una ex tenutaria di case di appuntamenti. Ora ha pensato bene di dedicarsi al mestiere di sempre con un occhio di riguardo però per i più deboli. Ed è così che l ’Inghilterra avrà la sua prima casa d’appuntamenti per disabili. Sarà nel Buckinghamshire e aprirà le sue porte nel 2014 e sarà gestita da un’associazione, ParaDoxies, che metterà in contatto domanda e offerta. Così anche i disabili in un futuro non lontano potranno avvalersi delle prestazioni di una prostituta in una casa chiusa, protetta, e senza problemi. Le ragazze che lavoreranno al Paradoxies offriranno gratuitamente le loro prestazioni.
In pratica, se una persona su una sedia a rotelle contatta la signora, lei cerca di trovare una escort che viva in un appartamento dotato di ascensore o di rampe accessibili. E il tutto gratis. Ma non è sempre semplice. Da qui, dunque, il progetto di una casa chiusa specificatamente pensata per disabili. Adams, che ha investito già circa 75.000 euro nel progetto di quello che lei chiama “un centro per la salute e l’ educazione sessuale per le persone con disabilità, ha dichiarato a Radio 2 della BBC e al blog BBC Ouch di aver ricevuto molte mail sia da persone interessate a usufruire delle prestazioni del futuro bordello, sia di escort disposte a lavorarci. In Inghilterra le case chiuse sono illegali, ma a chi le chiede come intende ovviare al problema, Becky Adams risponde: “Il nostro è uno scopo nobile: educare le persone con disabilità a una sessualità sana e a conoscere meglio il loro corpo. Quindi non si tratta in realtà di una casa di appuntamenti”.
“I disabili hanno le loro relazioni come le persone normodotate”, aggiunge Adams. “Si sposano, convivono, hanno rapporti sessuali esattamente come chiunque altro. Però, come chiunque altro, a volte possono sentire il bisogno di ricorrere al sesso a pagamento o di avere un contatto con una persona estranea, e noi vogliamo dar loro questo diritto, come lo hanno le persone che non hanno una disabilità. A volte, però, questo non è possibile perché le lavoratrici del corpo (così le chiama Adams, NDR) non pensano all’ accessibilità dei loro appartamenti quando si stabiliscono in un posto”.
Il nuovo centro sarà dotato di rampe, elevatori e altri accorgimenti per un’ accessibilità al 100%. “I clienti potranno essere uomini, donne o coppie”, aggiunge. “Ad esempio c’è chi ha avuto incidenti traumatici e non se la sente di trovare subito un partner, ma incontrare una delle nostre ragazze per farsi fare magari, che so, un massaggio può far bene all’autostima. Un altro esempio può essere quello di una persona autistica a cui poter mostrare come rimorchiare una donna… Poi ci sono quei clienti che non possono avere un rapporto sessuale completo, ma che magari hanno piacere nell’avere un contatto fisico con una bella signora. Molte delle persone che si offrono per lavorare nel centro che aprirò sono ex infermiere, o persone che comunque hanno lavorato in strutture per disabili, quindi sanno come comportarsi in tutte le situazioni”. E a chi le chiede se lei stessa offrirà i suoi servigi alle persone che contatteranno il centro, la sua risposta è un laconico “no”.
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