Nuove indagini sulla strage di Acca Larentia

La procura di Roma ha riaperto le indagini sui fatti che il 7 gennaio del '78 provocarono la morte di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, tre giovani militanti del Fronte della Gioventù

Al via l’ultimo tentativo per far luce su un mistero lungo 35 anni: la strage impunita di Via Acca Larentia.

strage '78-1La procura di Roma ha riaperto le indagini sui fatti che il 7 gennaio del ’78 provocarono la morte di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, tre giovani militanti del Fronte della Gioventù, due uccisi davanti alla sede dell’Msi di via Tuscolana mentre Recchioni veniva ucciso da un ufficiale dei Carabinieri in seguito agli scontri seguiti alla strage. Omicidi rimasti impuniti per tecniche investigative imperfette, che oggi forse potrebbero trovare un colpevole attraverso strumenti di accertamento più sofisticati. Per ricostruire la verità su quei delitti Procura e Digos incroceranno vecchie carte e testimonianze, studieranno le impronte mai rilevate, e confronteranno, attraverso una perizia fonica, la rivendicazione audio registrata su una vecchia cassetta con la voce di alcuni ex militanti della sinistra. Ma un ruolo fondamentale lo avrà l’arma del delitto: la mitraglietta Skorpion di proprietà di Jimmy Fontana, rinvenuta nell’88 in un covo milanese delle Br. Quell’arma infatti fu adoperata oltre che per colpire Bigonzetti e Ciavatta anche per gli omicidi Tarantelli, Ruffilli e Conti. A sollecitare la riapertura del caso è stato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno,  che in occasione  della cerimonia commemorativa per i 30 anni dalla morte di Paolo di Nella, il militante del Fronte della Gioventù ucciso nel febbraio 1983, ha rinnovato l’appello a riaprire tutte  le indagini sui delitti di matrice politica irrisolti: 6 ragazzi di sinistra e 11 di destra uccisi che non hanno avuto giustizia.

 “Ringrazio a nome di tutta la città la Procura e la Digos -dice ora Alemanno- perchè è estremamente importante che questa nuova iniziativa eviti che ancora oggi gravi sugli anni di piombo un alone di generale impunità e di mancato accertamento della verità storica e delle responsabilità giudiziarie”.

F.S.

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