Piazza Affari apre in forte rialzo. Il Ftse Mib guadagna il 2,27% a 14.446 punti e il Ftse All Share il 2,09% a 15.187 punti. Apertura di buon passo anche per le Borse europee in scia alle indicazioni arrivate da Wall Street e dall’Asia. A sostenere i listini l’ottimismo sulle misure allo studio da parte dei leader europei per superare la crisi del debito.
L’indice d’area Stxe 600 sale di 2 punti percentuali. Tra i bancari volano Bnp Paribas (+8,2%), SocGen (+7,7%) e Credit Agricole (+6,8%). Salgono gli automobilistici ed, in particolare, Daimler (+5,6%) con l’outperform da neutral di Credit Suisse. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali Borse europee: – Londra +2,07% – Parigi +3,02% – Francoforte +3,33% – Madrid +2,55% – Milano +2,27% – Amsterdam +2,15% – Stoccolma +2,51% – Zurigo +2,15%. Il premio di rendimento pagato dai Btp decennali rispetto al bund è sceso sotto i 370 punti in un mercato che punta sulle ipotesi di un maxi-piano di salvataggio europeo. In calo anche gli spread di Irlanda (672), Portogallo (1012) e Spagna (322) mentre la Grecia continua a salire a 2.236,8 punti. Nel frattempo dall’America Barack Obama attacca l’Europa, colpevole ai suoi occhi di “non aver agito rapidamente, come avrebbe dovuto” per affrontare il problema del debito. Il duro atto d’accusa del presidente Barack Obama giunge durante una conferenza durante la quale il presidente ha risposto alla domande poste dal pubblico via linkedin, la rete che collega in tutto il mondo professionisti e operatori dei più vari settori economici. Secondo Obama, la crisi finanziaria che sta travolgendo l’Europa “spaventa tutto il mondo”, anche perché i passi intrapresi dai Paesi dell’Eurozona non sono stati all’altezza della situazione. Obama sottolinea che il Vecchio Continente “non s’é mai pienamente recuperato dalla crisi del 2007”. Inoltre ha osservato che i governi europei non hanno mai affrontato in maniera adeguata “le sfide e le difficoltà che il loro sistema bancario era chiamato a rispondere”. “Tutto ciò – ha protestato Obama – è stato aggravato da quello che sta accadendo in Grecia”. Ma è andato oltre, sostenendo che i problemi “mal risolti nell’Unione Europea hanno superato i confini del continente, finendo per danneggiare anche l’economia americana”. In ultima analisi, implicitamente, Barack Obama ha attribuito quindi all’Europa la responsabilità di molti dei problemi dell’economia americana, in particolare quello del lavoro, che mettono a rischio la sua rielezione nel 2012. L’inquilino della Casa Bianca ha fatto queste dichiarazioni rispondendo a un lavoratore americano appena licenziato che si lamentava dell’andamento dell’economia americana. Il riferimento alla crisi e al problema del debito che affligge l’Europa, da parte di Obama, segue le affermazioni del segretario del Tesoro americano Timothy Geitner che pochi giorni fa aveva chiesto a gran voce ai governi di unirsi agli sforzi della Banca Centrale Europea per aiutare “a disinnescare tutti insieme i rischi che adesso l’economia mondiale è chiamata ad affrontare”. Si apprende comunque che il Giappone potrebbe comprare bond d’emergenza per la stabilità di Eurolandia contro la crisi del debito sovrano, a partire dal caso della Grecia. “Se c’é un sistema capace d’allentare le tensioni nel mondo sul salvataggio della Grecia, non escludo la possibilità che il Giappone condivida alcuni oneri”, ha detto il ministro delle Finanze Jun Azumi. La sottoscrizione di bond del Fondo europeo per la stabilità finanziaria destinati ad Atene sarebbe in linea con quanto fatto da Tokyo con Irlanda e Portogallo. La Borsa di Tokyo, in scia alla fiducia di una soluzione della crisi del debito di Eurolandia, trova il rimbalzo e si risolleva dai minimi degli ultimi 30 mesi, chiudendo gli scambi in rialzo del 2,82%. L’indice Nikkei si attesta ai massimi di seduta, a quota 8.609,95, in progresso di 235,82 punti. Rimbalzo delle Borse di Asia e Pacifico, dopo aver toccato i minimi da maggio del 2010. Ad innescare la corsa un maggiore ottimismo sulle misure che i leader europei stanno mettendo a punto per ‘domare’ la crisi del debito. L’indice d’area Msci sale così di oltre 4 punti percentuali con i finanziari che sostengono la volata. Ad Hong Kong in evidenza l’europea Hsbc (+2,8%) con l’apertura della Bce sui tassi, mentre a Tokyo Canon che dipende per un circa un terzo delle sue vendite dall’Europa, guadagna il 4,3%. Ben comprata anche Nissan (+4,5%) che ha il 15% del mercato proprio nel Vecchio Continente. Vola Bridgestone (+6,6%) che investirà 3,7 milioni di dollari nell’impianto del Tennessee per incrementare la produzione. Gli acquisti valorizzano le materie prime: a Sidney Rio Tinto guadagna il 5,3%, Bhp il 4,1% e Alumina il 5,6% e ad Hong bene Cnooc (+6,9%).
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