Operazione “Tango Down”: Anonymous, quattro arresti

La Polizia Postale ha arrestato quattro membri della presunta organizzazione a delinquere composta da pirati informatici, che celandosi dietro il nome di “Anonymous” e approfittando della notorietà del movimento, in Italia sono stati protagonisti di attacchi informatici ad alcuni siti web.

Un colpo duro agli hacker italiani. La Polizia Postale ha arrestato quattro membri della presunta organizzazione a delinquere composta da pirati informatici, che celandosi dietro il nome di “Anonymous” e approfittando della notorietà del movimento, in Italia sono stati protagonisti di attacchi informatici ad alcuni siti web.

Sarebbero responsabili di una serie di disagi creati appositamente per protesta nei confronti dei siti istituzionali come Senato, Camera dei Deputati, Palazzo Chigi e AGCOM. Nel mirino sono finiti anche Vaticano, Polizia postale, Carabinieri e aziende di rilevante interesse nazionale come Eni, Enel, Finmeccanica, Poste e Unicredit.

L’operazione, denominata “Tango Down”, ha portato al sequestro di diverso materiale informatico, ed è stata condotta dagli uomini del Cnaipic, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della polizia postale. Le indagini, coordinate dalla procura di Roma, hanno portato a quattro arresti: gli inquirenti ritengono si tratti dei vertici italiani del movimento. Inoltre sono state eseguite perquisizioni a Roma, Bologna, Venezia, Lecce, Torino e Ancona. Le indagini sono state coordinate dalla Procura di Roma.

Dopo una serie di controversie, proteste largamente pubblicizzate e attacchi DDoS attuati da Anonymous nel 2008, gli episodi legati ai membri del gruppo sono diventati sempre più popolari. I primi attacchi dei suddetti risalgono al 2006, ma la nascita del movimento, negli Usa, risale al 2003.

F.B.

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