E’ “partito di capoccia”, come dicono a Roma, in risposta alle domande sull’appoggio politico che dice di avere dato a CasaPound. L’aggressore si chiama Roberto Spada, fino ad oggi incensurato ma fratello minore di Carmine, alias ‘Romoletto’, il boss di Ostia di origine sinti su cui pesa una condanna in primo grado a 10 anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Ma, stavolta, a finire nei guai proprio per l’aggressione al giornalista Rai Daniele Piervincenzi, è il fratello minore del capo clan mafioso di Ostia. Dopo le polemiche violente seguite all’episodio, il ministero degli Interni si è mosso e ha proceduto al fermo di Roberto Spada, accusato “di lesioni aggravate e violenza privata con l’aggravante di avere agito in un contesto mafioso”. Ad intervenire direttamente sarebbe stato il ministro Minniti che commenta così: “il fermo dimostra che in Italia non ci sono zone franche”. Intanto sul fattaccio ritorna la seconda rete Rai che stasera alle 21,00 manderà in onda quanto realmente successo a Ostia quando Roberto Spada in risposta all’incalzare delle domande del cronista ha aggredito sia lui che il cameraman che ha ripreso tutto come testimoniano ampiamente le immagini.
La domanda che ha scatenato la bestiale reazione:
“E’ vero che il sostegno degli Spada ha fatto prendere a CasaPound il 18% a Nuova Ostia? Ma CasaPound può cambiare le cose a Nuova ostia?”, incalza il giornalista.
La risposta ‘fisica’ è eloquente più delle parole biascicate: “io non leggo i giornali”, “so’ problemi vostri”, “nun me ne fotte un ca..o” – dal noto esponente della nuova Suburra sul litorale romano, che nulla ha a spartire con quel vasto e popoloso quartiere dell’antica Roma dove il sottoproletariato urbano viveva in condizioni precarie. Perché il clan degli Spada, imparentato con i Casamonica, nel suo feudo di Nuova Ostia, vive agiatamente trafficando in droga e armi, gestendo il racket delle case popolari (le ‘vendono’ a nuovi inquilini estromettendo con la forza gli occupanti), taglieggiando i commercianti. Il tutto condito, secondo il metodo mafioso, da intimidazioni di vario genere.
Sui profili social dell’aggressore, che si è difeso perché l’invasione della troupe Rai aveva spaventato suo figlio, da ieri, fioccano i commenti. Ed il ballottaggio di domenica non fa che riscaldare animi e considerazioni politiche. Inevitabilmente gli schieramenti cercano di leggere l’episodio ciascuno ‘pro domo sua‘, in un duello che dovrà decidere chi sarà la presidente del X Municipio: la scelta è tra due donne: Giuliana Di Pillo, rappresentante dei Cinque Stelle e Monica Picca di Fratelli d’Italia.
M5S condanna vivacemente l’aggressione di ieri che “non deve rimanere impunita” ma ad aggravare lo scontro ci ha pensato la candidata di Grillo. Grave è invece l’affermazione della loro candidata che già ieri puntualizzava: “Roberto Spada è lo stesso che ha dato appoggio, nel quasi totale silenzio degli altri partiti, all’estrema destra di CasaPound, verso la quale Meloni, Picca (la candidata che va al ballottaggio, ndr) e compagnia bella, anche oggi strizzano l’occhiolino”. Ma da destra replicano ricordando che nel 2015 lo stesso Roberto Spada aveva reso pubblica la sua indicazione di voto in favore del movimento 5 stelle.
Una dichiarazione che FdI non intende far passare sotto silenzio. Giorgia Meloni ha fatto subito sapere che denuncerà “per diffamazione la signora Giuliana Di Pillo, che è arrivata ad insinuare che io sia tra i “mandanti morali” dell’aggressione ai danni di una troupe RAI. Fratelli d’Italia non ha nulla a che fare con alcuni personaggi che, invece, in passato hanno chiaramente espresso una simpatia nei confronti del Movimento 5 Stelle, come documentato da interviste e articoli di stampa facilmente reperibili sul web. Lo squallore della propaganda grillina ormai non conosce più alcun limite e la signora Di Pillo risponderà in tribunale delle sue affermazioni”. La Meloni non trascura Virginia Raggi: “l’incompetente sindaco di Roma ci parla di una nuova teoria grillina che segue quelle sull’esistenza delle sirene, dei microchip sotto pelle e delle scie chimiche”. La Raggi sul blog di Grillo ha oggi dichiarato: “I voti degli Spada non li vogliamo”, mentre invece “la Meloni non si fa problemi a prendere i voti a Ostia di chi scende a patti con gli Spada”, con esplicito riferimento a CasaPound.
A.B.
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