Due anni di pontificato festeggiati oggi, e Papa Francesco confessa di sentire che il suo cammino come Capo della Chiesa Cattolica sarà breve. Lo dice in un’intervista alla tv messicana Televisa. Parole scioccanti che vengono subito da Lui addolcite sollevando il beneficio del dubbio: «…Ma potrei anche sbagliarmi», ammette Bergoglio.
Poi, l’altra notizia, anche questa a sorpresa, la decisione di indire un Anno Santo straordinario che si aprirà a fine 2015, l’8 dicembre con l’apertura della Porta Santa in San Pietro. Sarà dedicato alla Misericordia. La data scelta coincide con i 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II.
«Cari fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”» (cfr Lc 6,36).
Con queste parole, pronunciate nel giorno che segna il secondo anniversario della sua elezione, Papa Francesco ha annunciato l’indizione di un Anno Santo che si concluderà il 20 novembre 2016, con la festa di Cristo Re. Un’uscita a sorpresa durante la liturgia penitenziale che nel pomeriggio Bergoglio ha presieduto nella basilica di San Pietro.
«Il messaggio di Gesù è la misericordia. Per me, lo dico umilmente, è il messaggio più forte del Signore», aveva detto nell’omelia a braccio nella chiesa parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano, quattro giorni dopo essere diventato Papa. «Io credo che questo sia il tempo della misericordia», ha detto ancora nella conferenza stampa sul volo di ritorno dal suo primo viaggio internazionale in Brasile, il 29 luglio 2013. «La strada della Chiesa – aveva ribadito nell’importante omelia del 15 febbraio davanti ai nuovi e vecchi cardinali – è quella di non condannare eternamente nessuno; di effondere la misericordia di Dio a tutte le persone che la chiedono con cuore sincero». «La misericordia non è solo un atteggiamento pastorale, ma è la stessa sostanza del Vangelo» ha scritto in una lettera inviata lunedì scorso all’Università Cattolica argentina. Per Papa Francesco al centro del Vangelo sta il messaggio della misericordia. Già da vescovo, richiamandosi a Beda il Venerabile, aveva scelto per il suo stemma episcopale il motto «Miserando atque eligendo» (e guardandolo con misericordia lo ha scelto). Il tema della misericordia non è stato quindi solo quello centrale nei primi due anni di pontificato: è la chiave stessa del ministero petrino di Francesco, che egli va continuamente riprendendo.
La bolla di indizione sarà resa nota il mese prossimo. Questo nuovo Anno Santo non rientra dunque in quelli “ordinari” celebrati ogni 25 anni, dei quali l’ultimo è stato il grande Giubileo del 2000, ma in quelli “straordinari”, che la Chiesa indice in momenti particolari. L’ultimo Anno Santo straordinario fu indetto nel 1983 da Giovanni Paolo II per celebrare i 1950 anni dalla redenzione operata da Gesù sulla Croce nell’anno 33.
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