“Guardavo la Madonna e mi sono dimenticato dello scalino”. Così Papa Francesco a spiegato rapidamente la caduta, per fortuna senza conseguenze, nel Santuario di Czestochowa, nel corso del suo viaggio in Polonia, per la Giornata mondiale della Gioventù di Cracovia.

“Ero col turibolo in mano e quando ho sentito che cadevo mi sono lasciato cadere e questo mi ha salvato. Se avessi fatto resistenza avrei avuto conseguenze, invece niente, sto benissimo, ha rassicurato il Pontefice durante il viaggio di ritorno verso Roma. Sul volo verso Città del Vaticano, Bergoglio ha tenuto a ringraziare padre Federico Lombardi, direttore di Radio Vaticana e portavoce della Santa Sede.

Papa Bergoglio non era ancora tornato a Roma e già pensava al 2019, quando si terrà la prossima Giornata Mondiale della Gioventù, questa volta a Panama.  Il Pontefice lo ha annunciato nella sua ultima giornata a Cracovia: “La Provvidenza di Dio sempre ci precede. Pensate che ha già deciso quale sarà la prossima tappa di questo grande pellegrinaggio”.

Papa Francesco non ha ovviamente tralasciato di commentare la difficile e complessa situazione internazionale, dal colpo di Stato in Turchia, al terrorismo.

“Quando ho dovuto dire qualcosa che non piaceva alla Turchia, ma della quale ero sicuro, l’ho detta. Con le conseguenze che voi conoscete. Le ho dette quelle parole, ma ero sicuro”. 

“Ora non ho parlato perché con le informazioni che ho ricevuto non sono sicuro di cosa succeda lì. La cosa non è chiara” ha continuato il Pontefice sul colpo di stato di Ankara, avvenuto lo scorso 15 luglio. 

“Non è giusto e non è vero identificare l’islam con il terrorismo e la violenza – ha ribadito – A me non piace parlare di violenza islamica perché tutti i giorni sui giornali vedo violenze anche in Italia a opera di cattolici battezzati”.

“Se io parlo di violenza islamica devo parlare anche di violenza cattolica – ha affermato Papa Francesco -.  Ma non tutti i cristiani sono violenti così come non tutti gli islamici lo sono. Una cosa è vera: credo che in quasi tutte le religioni c’è un piccolo gruppetto fondamentalista, anche noi lo abbiamo”.

Il problema risiede non nelle religioni ma nel fondamentalismo, nell’estremismo che sfocia irremidiabilmente nella violenza: “Quando il fondamentalismo arriva – ha detto ancora Papa Francesco – uccide, ma si può uccidere sia con la lingua che col coltello. Non è giusto e non è vero identificare Islam e violenza”.

Sull’inchiesta relativa ad abusi sessuali su minori che in Australia coinvolge il capo dicastero vaticano per l’economia George Pell, Papa Francesco si è mantenuto cauto: “Dobbiamo stare attenti a ciò che dice la giustizia. Una volta che la giustizia parla, parlo anch’io”.