Il governo sta cercando i soldi per mettere una pezza sulla quesatione dei mancati adeguamenti pensionistici dichiarati anticostituzionali dalla Consulta. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, a proposito della norma Monti-Fornero che come si ricorderà bloccava la rivalutazione delle pensioni superiori al tetto di tre indennità sociali cumulative, ha confermato che quei soldi saranno restituiti.
«Stiamo lavorando per dare una risposta positiva alla sentenza della Consulta, e quanto prima definiremo il quadro, ancora stiamo ragionando su questo». Lo ha dichiarato Padoan a margine di una audizione al Senato sottolineando che «al ministero, e naturalmente nell’ambito del governo, stiamo facendo tutte le considerazioni». Il ministro è stato anche interpellato dai giornalisti sull’ipotesi, circolate nelle ultime ore, secondo cui il governo starebbe valutando, a seguito della sentenza della Consulta, di non restituire il pregresso a chi ne avrebbe diritto: «Di voci ne ho sentite tantissime – sì è limitato a dire l’esponente del governo – e non le sento più».
«Lavoriamo per avere una soluzione rispettosa dei giudici e che al tempo stesso minimizzi i costi per la finanza pubblica che innegabilmente ci sono, e che intervengono in un momento in cui la finanza pubblica sta migliorando e ci auguriamo che continui a farlo», ha insistito Padoan durante l’audizione. Le sentenze, ha ribadito, «si applicano» e quella della Consulta sulle pensioni «richiede una valutazione dettagliata sia degli aspetti giuridici sia degli impatti finanziari. Al ministero non stiamo facendo altro che capire cosa significa in termini di impatto, anche perché è importante che ci sia una informazione pubblica per evitare equivoci di ogni tipo su quello che può succedere. Stiamo lavorando in tutte le direzioni per una soluzione che sia conforme a tutte le leggi».
“Non ci sarà manovra correttiva – ha assicurato il ministro dell’Economia – anche se lo stop all’indicizzaziomne della pensione potrebbe arrivare a pesare 13 o addirittura 16 miliardi sui costi pubblici italiani”.
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