Punto di svolta nel campionato. La Roma, bloccata sullo 0-0 da una combattiva Inter in un Olimpico spettrale per i settori chiusi, perde terreno dalla capolista, capace di vincere a S.Siro contro un Milan stranamente bello quanto sfortunato.
E’ questo l’esito di una giornata che potrebbe aver segnato l’allungo decisivo dei bianconeri nel rush scudetto.
Giusto il pareggio di Roma con le due squadre protagoniste di un tempo a testa: meglio l’Inter nei primi 45’, i giallorossi nella ripresa. Il tutto condito da evidenti errori arbitrali. Bergonzi, il protagonista assoluto del match. La sua direzione è riuscita nell’impresa di scontentare tutti. Un rigore e un’espulsione risparmiate a ciascuna delle due contendenti. Pesano di più, ovviamente, i due errori commessi a danno dei nerazzurri perché avvenuti prima rispetto a quelli che hanno penalizzato i padroni di casa. E ora De Rossi, autore di un brutto gesto nei confronti di Icardi, già protagonista di un mancato rigore per evidente trattenuta da parte di Benatia, rischia la prova tv. Non più edificante Juan Jesus nella ripresa, comunque. La partita è stata a tratti molto veloce e piacevole e la Roma ha rovesciato l’inerzia, sin lì favorevole ai milanesi, con l’ingresso in campo di un ispirato Pjanic, eccellente sia come suggeritore che come incursore.
Milanesi arbitre dello scudetto, dunque. Bene, a S.Siro il miglior Milan della stagione non è stato sufficiente a frenare la marcia inarrestabile degli uomini di Conte. La squadra di Seedorf ha messo alla frusta i bianconeri, creando notevoli pericoli soprattutto nel primo tempo, dove Buffon e un provvidenziale salvataggio sulla linea di Bonucci hanno permesso alla capolista di tenersi a galla prima della splendida azione corale che ha portato Llorente a concludere da pochi passi per un 1-0 tagliagambe un minuto prima dell’intervallo. Nel secondo tempo, il solito Tevez, con l’argento vivo addosso, ha trovato una rete fantastica dalla distanza per il 2-0 che rendeva vani gli assalti finali dei rossoneri che prendevano anche una traversa.
La Juve ha ottenuto il massimo con il minimo sforzo, riuscendo a gestire al meglio i suoi uomini in pendenza del doppio impegno con il Trabzonspor.
E’ presto per parlare di pietra tombale sul tricolore, ma una robusta ipoteca ora c’è.
In contemporanea al match di Milano, andava in scena a Firenze un interessante Fiorentina-Lazio che ha visto i biancocelesti violare il Franchi per 1-0 grazie ad un gol in acrobazia di Cana in avvio. Molto buona la prova dei ragazzi di Reja che avrebbero potuto raddoppiare in più di un’occasione. Bravo anche Marchetti a compiere una prodezza su Aquilani che ha impedito l’immeritato pari gigliato. Il portiere e la squadra hanno, così, solo parzialmente, riscattato la dolorosa eliminazione di giovedì in Europa League. Parzialmente perché, ad onta del turnover di Reja, era chiaro a tutti da tempo che quello era l’obiettivo principale di questa anonima stagione. E l’occasione di fare strada nella competizione era di quelle buone, con soli 7 minuti da gestire in Bulgaria e un non irresistibile Valencia alle porte. Ora, bisogna riguadagnare l’Europa partendo ad handicap. Non impossibile, comunque.
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