“Perfetti sconosciuti”, quando nella coppia si celano segreti

Alla vigilia di San Valentino, la ricorrenza dedicata agli innamorati  e celebrata in buona parte del mondo, esce nelle sale cinematografiche un film che potrebbe far nascere anche tra le coppie più legate il sospetto di essere l’uno per l’altra dei Perfetti sconosciuti.

Conosciamo davvero la persona che ci sta accanto? Secondo Gabriel Garcia Marquez, “ognuno di noi ha una vita pubblica, una vita privata e una segreta”: conosciamo ogni aspetto della vita del nostro partner e, soprattutto, è importante e giusto sapere tutto dell’altro? Sono gli interrogativi che il regista Paolo Genovese, insieme ad un nutrito gruppo di sceneggiatori, pone nel suo ultimo film, Perfetti sconosciuti.

Nel film, tutto ambientato all’interno di un bell’appartamento abitato da due professionisti – Eva (Kasia Smutniak), psichiatra, e Rocco (Marco Giallini), chirurgo estetico – quattro coppie si incontrano per quella che sembrerebbe una tranquilla e simpatica cena tra amici di vecchia data in un clima familiare, accogliente e disteso. Ma il gioco, un po’ provocatorio, proposto dalla padrona di casa, innesca un tragico processo senza ritorno. Ciascun commensale per tutto il corso della cena dovrà impegnarsi a tenere il proprio cellulare al centro del tavolo rendendo pubbliche le proprie conversazioni sia telefoniche che scritte. L’idea è quella di scoprire se c’è davvero piena sincerità tra loro come amici e come coppie, ma i piccoli e rumorosi apparecchi finiscono col rivelare situazioni nascoste e complessi drammi latenti. Amare verità su ciascuna coppia vengono allo scoperto e, quasi come se si fosse aperto un pericoloso vaso di Pandora, il gioco produce una tremenda tempesta cui seguono, da un punto di vista morale, morti e feriti gravi. Un ciclone desolante, devastante e impietoso che non lascia spazio alla speranza.

Drammi, conflitti, tradimenti e desideri celati affiorano uno ad uno in un crescendo sconcertante. Regista e sceneggiatori compongono dialoghi dal rimo incalzante e coinvolgente. Anche gli attori, Giuseppe Battiston, Anna Foglietta, Marco Giallini, Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher e Kasia Smutniak, interpretano egregiamente i loro ruoli, compongono a poco a poco personaggi complessi e articolati e li mettono bene in relazione tra loro.

Perfetti sconosciuti è un film che in più passaggi diverte, soprattutto nella parte iniziale quando l’aspetto grottesco di certi segreti viene alla luce, ma, come fa giustamente notare Genovese, non si tratta di un genere comico. Perfetti sconosciuti è una commedia dai risvolti profondamente drammatici. Parte da una tragica premessa, ovvero che tutti, o quasi, inevitabilmente nascondono dei segreti, e giunge ad una conclusione ancor più disperata e soffocante.  Ogni coppia infatti arriverebbe ad un inevitabile punto in cui ciascuno dei due a modo suo cerca al di fuori della relazione la soddisfazione dei propri desideri e un diversivo per sfuggire alle quotidiane frustrazioni. Di fronte a questa desolante realtà si pongono dunque solo due alternative: tacere e custodire i propri segreti ben celati o affrontare una dolorosa rottura, arrendersi e fuggire.

Insomma non si tratta del classico film di San Valentino romantico e strappalacrime, al contrario la vicenda di queste quattro coppie rischia di suscitare tra i partner pericolose curiosità sul contenuto dell’oggetto che sembrerebbe custodire tutti i nostri più oscuri segreti: il cellulare. Tuttavia il film non tiene conto di un’altra eventuale alternativa. Forse è ancora possibile riuscire a consolidare o ricreare legami affettivi forti tali da poter sopportare e superare limiti, difficoltà ed errori l’uno dell’altro e da riuscire ad affrontare insieme gli inevitabili cambiamenti della vita crescendo sia come persone che come coppia.