Pericolo fitoterapia: piante coltivate irregolarmente

La medicina popolare si serve di rimedi fitoterapici da tempi immemorabili. Ippocrate citava il rimedio come terzo strumento del medico accanto al tocco e alla parola.

Ma c’è un ‘ma’ anche per quella che apparentemente può sembrare la più semplice e innocua terapia per la salute.  Perché se, da un lato, è vero che può essere pericoloso l’utilizzo senza misura di sostanze estratte dalle piante, dall’altro c’è da fare attenzione a come queste piante vengono  coltivate.

Il Corpo forestale dello Stato in collaborazione con l’ispettorato centrale della tutela e qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari di Bari, dopo accurate ispezioni ha potuto accertare diverse irregolarità proprio nel campo della coltivazione di piante per la fitoterapia: dalla registrazione al ministero della sanità,  all’utilizzo di fitoregolatori (ormoni vegetali che agiscono direttamente sulla crescita della pianta) molto nocivi e all’uso di diserbanti in  cui i principi attivi non sono ammessi al commercio.

Nel mirino della Forestale  sono quindi finite 14 ditte di diverse province pugliesi, sequestrati 1.500 chilogrammi di prodotti fitosanitari irregolari ed elevate sanzioni amministrative per un importo complessivo pari a circa 250.000 euro.

Alcuni operatori sono stati colti in flagranza di reato mentre nelle campagne della provincia di Bari utilizzavano  fitoregolatori particolarmente nocivi per l’uomo e per l’ambiente, a base di  Idrogeno Cianammide, altamente tossici e  per questo revocati nel 2008 tramite un decreto ministeriale. Sequestrati anche prodotti antiparassitari, fertilizzanti, terricci e alimenti per animali detenuti in modo improprio e senza rispettare i vincoli di legge.