Rivoluzione Playboy: dalla rivista patinata per adulti, più famosa nel mondo, spariscono le mitiche conigliette senza veli. La notizia è stata diffusa dal New York Times, che ha intervistato alcuni responsabili del magazine fondato a Chicago nel 1953 da Hugh Hefner, oggi 89enne, ancora direttore esecutivo di Playboy. Sono gli stessi dirigenti ad ammettere che la rivista è stata superata dai cambiamenti che essa stessa ha contribuito a creare: “Questa battaglia è stata combattuta e vinta”, ha dichiarato l’amministratore delegato Scott Flanders. “Ora ognuno è a un clic di distanza da immagini sessuali gratuite. Quindi il nudo, nel momento attuale, è superato”.
D’altronde parlano chiaro i numeri relativi alla diffusione della rivista che esce mensilmente da oltre 60 anni e propone insieme ai servizi servizi fotografici di nudo anche articoli di costume, moda, sport, politica, interviste a personaggi illustri di ogni settore, nonché contributi letterari di autori famosi. Secondo l’organizzazione ‘Alliance for Audited Media’ (che si occupa in modo indipendente dei dati relativi ai mezzi di comunicazione), le vendite sono scese dai 5,6 milioni del 1975 alle circa 800 copie di oggi. Anche per quanto riguarda il sito del magazine, un’anticipazione di questo momento di cambiamento c’era già stata ad agosto 2014 con la riduzione del numero di conigliette senza veli. Come risultato, hanno riferito i dirigenti del magazine, l’età media dei lettori si è abbassata, passando da 47 a poco più di 30 anni, mentre il traffico è balzato a circa 16 milioni di utenti unici al mese contro i precedenti quattro milioni.
Oltre a non mostrare più nudi integrali, Playboy sarà rinnovata nella grafica e in parte nei contenuti per attrarre nuovi lettori e più pubblicità. Il cambiamento radicale dovrebbe essere inaugurato il prossimo marzo con un’edizione cartacea in cui le conigliette avranno ancora pose provocanti e seducenti non più discinte.
Se Playboy nasce nel 1953, l’anno dopo viene creata la figura della coniglietta o playmate (compagna di giochi) Tra le prime ad accettare di posare nuda, una delle segretarie, nonché amante, di Hugh Hefner: Janet Pilgrim, che diviene il primo modello delle future famose-sconosciute dell’era tv dei decenni successivi, quelle teorizzate da Warhol con la sua frase sul quarto d’ora di celebrità, che spetterebbe a chiunque. Con questa scelta di trasformare la segretaria e amante in ‘ragazza del mese’, Hefner fa entrare, rendendola pubblica, la vita privata nel processo produttivo.
Sul primo numero di Playboy, pubblicato nel dicembre 1953 e venduto a 50 centesimi di dollaro, compariva l’allora esordiente Marilyn Monroe. Le fu dedicato il primo “paginone centrale”, in una foto scattata per pubblicazioni precedenti da Tom Kelley, e comprata a modico prezzo da Hefner da una casa editrice di calendari e poster di pin-up. La rivista vendette l’intera tiratura di 53.991 copie. Una copia del primo numero in condizioni perfette è un pezzo da collezione quotato nel 2002 attorno ai 5.000 dollari. Interessante anche il fatto che il primo numero della prima rivista dedicata agli uomini, non portava la data in quanto il suo fondatore dubitava sarebbe uscito un secondo numero.
Playboy, con il relativo impero commerciale che gli si stava affiancando, ebbe il suo momento di maggior successo tra gli anni ’60 e ’70. Nel 1969 arrivò la rivale, Penthouse, che diede inizio ad un confronto serrato tra le due riviste, a colpi di nudo sempre più integrale per aumentare le rispettive quote di mercato, tanto che Hefner definì quel periodo col nome scherzoso di ‘guerre pubiche’. L’avvento di pubblicazioni concorrenti,come Penthouse, e in seguito di riviste pornografiche in senso stretto come anche di riviste dedicate al pubblico maschile dai contenuti più soft (come le europee Maxim, Max e FHM), intaccarono in modo significativo la posizione di Playboy sul mercato, che preferì configurarsi in modo sempre più netto come una rivista “di lusso” per uomini adulti di un certo livello culturale e sociale.
Su questo magazine destinato ad un target elevato, tra le numerose celebrità del cinema, della televisione, della musica, dello sport e della moda hanno trovato ospitalità le nostre rappresentanti italiane: Paola Tedesco, tra le attrici; Iva Zanicchi (gennaio 1979) e Loretta Goggi (luglio 1979), tra le cantanti e per la moda, Eva Riccobono (Marzo 2009).
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