La brutta notizia: 5 giorni fa senza alcun preavviso chiudevano al pubblico gli scavi di tutta l’area archeologica vesuviana. La buona notizia: domani, dopo essere stata restaurata, riaprirà al pubblico la Basilica di Pompei.
Il 23 luglio senza alcun avviso erano stati chiusi i cancelli degli Scavi di Pompei a causa di un’assemblea dei sindacati Fp Cisl, Filp e Unsa. Il fatto era stato causa di lunghe file di fronte agli ingressi dei siti e di gravi disagi per turisti e tour operator. Franceschini aveva gridato allo scaldalo: “un danno incalcolabile”, un male per l’intero paese. Duemila turisti privati della visita, ma non era stato così improvviso come era inizialmente sembrato. L’assemblea infatti era stata comunicata per tempo a tutti i soggetti pubblici interessati e regolarmente autorizzata anche dallo stesso Soprintendente, Massimo Osanna, che il giorno dopo invece si era dichiarato “sorpreso” e “pugnalato alle spalle” dai lavoratori.
Nel frattempo, su un altro fronte, si sono conclusi gli interventi di messa in sicurezza della Basilica di Pompei, edificio pubblico risalente alla seconda metà del II secolo avanti Cristo. Il restauro era previsto nell’ambito del Grande Progetto Pompei su tutta la Regio VIII intrapreso intorno al 2012 dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali grazie al Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale in collaborazione con diverse istituzioni.
Da domani la Basilica torna visitabile al pubblico. Gli interventi hanno interessato in particolare gli intonaci e le colonne in laterizio della Basilica, dove erano evidenti lacune e perdita di materiale. Si è, dunque, proceduto ad azioni di integrazione muraria, stuccatura delle crepe e riadesione di intonaco. L’obbiettivo degli interventi è stato soprattutto quello di procedere alla ricomposizione delle parti consunte, utilizzando materiale a ridottissimo impatto, come nel caso dei gradini di accesso all’edificio, ricomposti con malta a base di calce.
La Basilica era destinata all’amministrazione della giustizia e alle contrattazioni economiche, fu costruita tra il 130 e 120 a. C. nell’ambito del progetto generale di monumentalizzazione del Foro di Pompei. L’edificio ha una struttura simile a quella di un tempio Greco, ha una pianta rettangolare a 3 navate ed ha una lunghezza di cinquantacinque metri per una larghezza di ventiquattro ed è preceduta, nella zona dell’ingresso principale, da un portico. Le colonne, di ordine ionico e corinzio, avevano un’altezza pari a 11 metri circa.
L’ingresso al pubblico sarà possibile esclusivamente dall’accesso laterale dell’edificio, posto su via Marina.
Vania Amitrano
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