La RAI ha un nuovo presidente eletto con voto unanime del Cda. E’ la giornalista 51enne Monica Maggioni, in Rai dal 1986, inviata di guerra e direttore di Rainews 24 dal 2013. Parere favorevole anche dalla Commissione di Vigilanza Rai: su 38 votanti, solo 4 contrari e 5 schede bianche. Il nuovo presidente dell’Ente radiotelevisivo italiano ha appreso della nomina mentre era in volo da Teheran, dove aveva seguito la missione del governo italiano. «Un’autorevole professionista», l’ha definita il premier Matteo Renzi in conferenza stampa, senza citarla per rispetto delle prerogative dell’assemblea degli azionisti che in quel momento ratificava la sua nomina. Insieme alla giornalista, il Tesoro ha indicato anche l’altro membro del cda di sua competenza: è Marco Fortis, da settembre scorso nella squadra dei consiglieri economici di Palazzo Chigi.
Intanto sul nuovo Cda delle Ente radiotelevisivo, appena nominato, e’ gia’ calata un’ombra inaspettata. Quattro dei sette consiglieri – Freccero, Mazzuca, Diaconale e Guelfi – sono infatti ‘pensionati’ e una legge del 2014 vieta loro di assumere nuovi incarichi nella Pubblica Amministrazione. Ma una norma contenuta nella riforma della PA approvata contestualmente, solo poche ore prima di queste nomine, potrebbe rimetterli in gioco, anche se solo per un anno.
A sollevare per prima la questione è stata il quotidiano L’Unità: la legge 114 del 2014 proibisce alle imprese controllate dallo Stato di assegnare incarichi dirigenziali a “soggetti in quiescenza”. Lo spirito della norma è di garantire il ricambio del personale all’interno delle amministrazioni.
Gli uffici legali della RAI e del ministero del Tesoro, quindi, hanno passato una mattinata febbrile nel tentativo di chiarire se le nomine sono lecite o no. L’assemblea degli azionisti, che si sarebbe dovuta riunire alle 10 di stamattina per approvare il nuovo CdA, ha dovuto rinviare la seduta al pomeriggio.
Ma a salvare le nomine, anche se a tempo determinato, potrebbe essere una norma contenuta nella riforma che porta il nome del ministro per la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, approvata dalle camere appena ieri. Il nuovo testo concede alle persone in pensione di accettare incarichi dirigenziali, ma per la durata massima di un anno e senza percepire alcun compenso.
“Di questa norma, devo dire, non sapevo nulla”, ha commentato Freccero. “Mi informerò, ma per fare un dispetto al PD e a Renzi sono pronto anche a lavorare gratis e in catene, e frustato”.
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