Raul Castro dal Papa. Potrei tornare cattolico

Una lunga stretta di mano e scambi di doni significativi in relazione ai temi della povertà e dell’immigrazione. Questi i momenti forti dell’incontro di quasi un’ora tra Papa Francesco e il presidente della Repubblica di Cuba, Raùl Castro Ruz, avvenuto domenica mattina in Vaticano. La visita, che ha assunto da subito i toni della più viva cordialità, anticipa di pochi mesi il viaggio del Pontefice nella più grande isola caraibica, previsto alla fine di settembre.

Cinquantacinque  minuti di colloquio strettamente privato, in cui il presidente cubano Raul Castro ha ringraziato Papa Francesco per il suo ruolo attivo nel miglioramento delle relazioni diplomatiche tra Cuba e gli Stati Uniti ed ha manifestato al Pontefiche i  sentimenti del popolo cubano in vista dell’imminente viaggio apostolico nell’Isola.

Il presidente Castro ha poi donato a Francesco una medaglia commemorativa dei 200 anni della cattedrale di L’Avana e un quadro dell’artista cubano Kcho, ispirato alla tragedia dei migranti e al viaggio del Papa a Lampedusa nel 2013. Nel dipinto è infatti rappresentata una grande croce composta da relitti di barconi sovrapposti, davanti alla quale vi è un migrante in preghiera. Bergoglio,  da parte sua, ha regalato una copia dell’Evangelii Gaudium e una grande medaglia raffigurante San Martino nell’atto di coprire un povero col mantello. Un oggetto che Papa Francesco ha donato particolarmente volentieri, ha spiegato, “perchè ricorda non solo l’impegno per aiutare e proteggere i poveri, ma ne promuove attivamente la dignità”.

Il presidente cubano, succeduto al fratello nel 2008, dopo l’incontro in Vaticano si è recato a Palazzo Chigi. Ed è qui, in un colloquio col presidente del Consiglio Matteo Renzi, che Castro si è sentito in dovere di proferire parole di elogio all’indirizzo del Capo della Chiesa Cattolica:  “Sono rimasto molto colpito dalla saggezza e modestia del Papa. Leggo tutti i suoi discorsi. Se il Papa continuerà così, anche io che sono comunista tornerò alla Chiesa Cattolica e ricomincerò a pregare. E quando il Papa visiterà Cuba vi assicuro che non mi perderò nessuna delle messe che celebrerà”.