Il premier, Matteo Renzi
Bisogna arrivare al traguardo delle riforme, con il dialogo ma senza perdere di vista la scadenza dei ‘mille giorni’, insiste Matteo Renzi, mentre dal presidente del Pd Orfini arriva un aut aut: “O si vota per le riforme o si va a elezioni“, ma si dice fiducioso.
Il capogruppo di Fi Renato Brunetta avverte: “Non si fanno le riforme sotto il ricatto delle elezioni“. Al Senato ripresa la seduta sugli emendamenti. Oggi in Parlamento l’attenzione è alla riforma della Pubblica amministrazione.
”Non ci sono ostacoli che ci potranno fermare per la riforma costituzionale. Qui non molla nessuno“, ha detto il premier riferendosi al dibattito sulle riforme.
“Sul voto segreto potranno anche farci qualche scherzetto ma torneremo alla Camera e lo sistemeremo. Qui non molla nessuno”, ha aggiunto Renzi, intervenendo sull’imminente votazione sulle riforme.
Sono 500 gli emendamenti su cui è stato chiesto il voto segreto.Lo hanno riferito i componenti della Giunta per il regolamento al termine della riunione. La maggioranza ha chiesto che lo scrutinio segreto sia limitato a pochissimi emendamenti. La decisione spetterà al presidente Pietro Grasso.
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