“Ok il Senato, adesso la Camera. Poi si inizia a lavorare sul serio. Domani scuole, lavoratori, imprenditori, sindaci a Treviso. #lavoltabuona“. Ore 7. E’ il primo tweet di Matteo Renzi di questa giornata che vede il nuovo esecutivo, che ieri ha incassato la fiducia di Palazzo Madama con 169 si e 139 voti contrari, pronto per il giudizio degli iscritti alla Camera.
Matteo sarà a Montecitorio alle ore 10 per completare il percorso della fiducia per il suo governo. Qui troverà anche l’esautorato Enrico Letta, pronto ad esprimersi dopo che il neo premier avrà illustrato anche in questa sede i suoi programmi futuri.
Critiche al suo discorso in Senato ne ha incassate: sono di sostanza e non solo di forma, soprattutto per la vaghezza con cui ha delineato le coperture economiche per progetti che, a un primo calcolo, potrebbero costare 100 miliardi di euro. Al Senato Renzi ha promesso un “cambio radicale” delle politiche economiche, dettando i tempi anche delle altre riforme: legge elettorale, giustizia, fisco, lavoro e Pubblica amministrazione. Il piano del neo presidente del Consiglio prevede lo sblocco totale dei debiti della pubblica amministrazione, tagli “a due cifre” del cuneo fiscale (non si capisce se in termini assoluti o percentuali), una riforma del fisco e poi la costituzione di “un fondo di garanzia anche attraverso un rinnovato utilizzo della Cassa depositi e prestiti, per l’ unica reale, importante, fondamentale questione che abbiamo sul tappeto: le Pmi che non riescono ad accedere al credito”.
Renzi ha promesso una “riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale attraverso misure serie, irreversibili, legate non solo alla revisione della spesa, che porterà nel corso del primo semestre 2014 a vedere risultati immediati e concreti”. E un “cambio radicale delle politiche economiche che passa da alcuni provvedimenti concreti che abbiamo discusso con Padoan e approfondiremo nelle prossime settimane”.
La legge elettorale e le riforme della Costituzione sono legate da “un nesso”, sono parte di una stessa operazione di ammodernamento dello Stato, ma non si può sprecare l’ occasione del contingentamento dei tempi che la Camera ha imposto sull’Italicum.
Entro marzo – poi – la riforma del Senato parta dal Senato e la riforma del Titolo V parta dalla Camera”. Inoltre dopo “vent’ anni di scontro ideologico, credo sia arrivato il momento di mettere, nel mese di giugno, all’attenzione di questo Parlamento un pacchetto organico di revisione della giustizia che non lasci fuori niente”. E ancora: E’ necessario cambiare i “connotati” al fisco italiano per ribaltare il rapporto con i contribuenti – ha spiegato promettendo di intervenire nell’ottica della semplificazione. Fra le proposte, il premier ha parlato di “riuscire a inviare a tutti i dipendenti pubblici e ai pensionati direttamente a casa, magari attraverso uno strumento di tecnologia, la dichiarazione dei redditi pre-compilata” (cosa che peraltro avviene normalmente nel resto d’ Europa). Prima delle elezioni europee – ha annunciato Renzi – vogliamo a tutti i costi intervenire sul fisco attraverso l’ utilizzo della delega fiscale” all’ esame del Parlamento. Anche la pubblica amministrazione va “rivoluzionata”, ogni spesa pubblica deve essere verificabile online: “Serve il coraggio di far emergere in modo netto, chiaro, evidente, che ogni centesimo speso dalla P.a. debba essere visibile online da parte di tutti. Questo significa un meccanismo di rivoluzione nel rapporto tra cittadino e P.a., per cui il cittadino può verificare giorno dopo giorno”.
Entro marzo – poi – la riforma del Senato parta dal Senato e la riforma del Titolo V parta dalla Camera”. Inoltre dopo “vent’ anni di scontro ideologico, credo sia arrivato il momento di mettere, nel mese di giugno, all’attenzione di questo Parlamento un pacchetto organico di revisione della giustizia che non lasci fuori niente”. E ancora:
E’ necessario cambiare i “connotati” al fisco italiano per ribaltare il rapporto con i contribuenti – ha spiegato promettendo di intervenire nell’ottica della semplificazione. Fra le proposte, il premier ha parlato di “riuscire a inviare a tutti i dipendenti pubblici e ai pensionati direttamente a casa, magari attraverso uno strumento di tecnologia, la dichiarazione dei redditi pre-compilata” (cosa che peraltro avviene normalmente nel resto d’ Europa).
Prima delle elezioni europee – ha annunciato Renzi – vogliamo a tutti i costi intervenire sul fisco attraverso l’ utilizzo della delega fiscale” all’ esame del Parlamento. Anche la pubblica amministrazione va “rivoluzionata”, ogni spesa pubblica deve essere verificabile online: “Serve il coraggio di far emergere in modo netto, chiaro, evidente, che ogni centesimo speso dalla P.a. debba essere visibile online da parte di tutti. Questo significa un meccanismo di rivoluzione nel rapporto tra cittadino e P.a., per cui il cittadino può verificare giorno dopo giorno”.
L’ ultimo affondo, ieri notte, l’ ex sindaco di Firenze lo ha riservato alla replica in Senato, quando ha risposto a chi gli rimproverava di non aver citato fin lì il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano:
L’ unico modo per rispettare Napolitano è fare le riforme cui Napolitano ha legato il suo secondo mandato”.
E il presidente del Consiglio manda anche un messaggio a chi lo ha accusato di aver tenuto un discorso da ‘ sindaco’ più che da ‘ statista’, di aver parlato troppo a braccio, di essere stato poco istituzionale:
Questo è un governo che non userà mai doppi registri. Parliamo qui come parliamo fuori di qui. Siete sicuri di non avere il Truman Show nella testa?”
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy