“Se non riesco vado a casa”. Matteo Renzi punta tutto sulla riforma costituzionale: dopo il lungo iter di approvazione che il testo ha avuto in Parlamento, sappiamo che la parola spetta ora agli elettori.
E’ essenziale che ognuno di voi si prenda un pezzettino e da domenica 15 maggio pubblicheremo come fare.
Il presidente del Consiglio parla alla platea del Teatro Niccolini, a Firenze, gremita di uditori mentre fuori si accalcavano le persone impossibilitate a entrare. E’ da qui che lancia i comitati per il ‘sì’ al referendum costituzionale del prossimo autunno.
Dovrebbe svolgersi ad ottobre il referendum confermativo che dovrebbe sancire non solo la riforma costituzionale ma anche, in qualche modo, legittimare l’operato del Governo Renzi. Il testo, profondamente modificato per accogliere le richieste di Forza Italia e Lega sulla composizione del Senato e sulla competenza delle Regioni, continua però ad essere forte oggetto di opposizione di M5S, Sel e dalla stessa Fi, con Renato Brunetta che ha definito il voto come “atto eversivo”, sicuro che “i cittadini manderanno a casa Renzi”.
Polemica anche in casa Pd, dove in un documento firmato da Gianni Cuperlo, Roberto Speranza e Sergio Del Giudice, la minoranza Dem chiede al premier di non fare di questo “appuntamento” un “plebiscito sulla sua persona o sul governo.
Ma il premier non mostra di voler fare un passo indietro: “Le ragioni del ‘no’ non sono spiegabili. Il no si spiega solo con l’odio nei miei confronti”. Insomma è facile prevedere una campagna referendaria in cui i contenuti della riforma rischiano di scomparire.
Una campagna che il premier già immagina “gigantesca, casa per casa, porta per porta, per vedere se italiani vogliono entrare nel futuro a testa alta”, ha detto a Firenze. “Ho bisogno di voi, 10 mila comitati in tutta Italia, composti da un minimo di 10 a massimo di 50 persone”. Per Matteo Renzi “questo è un bivio”, e nei prossimi cinque mesi “si vedrà la gente che sta con noi, se gli italiani stanno con noi o no”.
Il Presidente del Consiglio è sicuro di vincere il referendum sulle riforme costituzionali.
Io ne sono certo, però quello che è più importante di vincere il referendum è coinvolgere gli italiani. Io sono in prima fila perché si capisca che da questa sfida dipende il futuro delle nostre istituzioni – ha detto il premier -. Ci abbiamo messo tutta l’energia possibile e continueremo a mettercela – ha aggiunto – continueremo a girare in tutta Italia per portare entusiasmo, energia, passione ma il punto chiave è che questa sfida, la sfida di cambiare l’Italia ha bisogno non soltanto di dotti professori, di argomenti concreti ma ha bisogno della gente.”Ci saranno tanti elementi di difficoltà ma noi – ha concluso Renzi – porteremo gli italiani a votare e a votare per dire ‘sì’ al futuro, e ‘no’ alla vecchia politica”.
Io ne sono certo, però quello che è più importante di vincere il referendum è coinvolgere gli italiani. Io sono in prima fila perché si capisca che da questa sfida dipende il futuro delle nostre istituzioni – ha detto il premier -.
Ci abbiamo messo tutta l’energia possibile e continueremo a mettercela – ha aggiunto – continueremo a girare in tutta Italia per portare entusiasmo, energia, passione ma il punto chiave è che questa sfida, la sfida di cambiare l’Italia ha bisogno non soltanto di dotti professori, di argomenti concreti ma ha bisogno della gente.”Ci saranno tanti elementi di difficoltà ma noi – ha concluso Renzi – porteremo gli italiani a votare e a votare per dire ‘sì’ al futuro, e ‘no’ alla vecchia politica”.
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