Indagato Antonio Buongiovanni per “incendio e inquinamento colposo”. L’amministratore unico dell’impianto Eco X di Pomezia, secondo quanto dichiarato dal procuratore di Velletri Francesco Prete, sarebbe responsabile in merito al rogo che si è verificato la sera del 6 maggio scorso. Alcune irregolarità nelle “certificazioni antincendio” si erano verificate già nel 2012.
Intanto, continuano gli accertamenti della Asl sull’impianto e sull’intera zona intorno alla fabbrica. Secondo i primi dati, le coltivazioni non avrebbero subito contaminazioni ma è stata rilevata la presenza di amianto nell’impianto di stoccaggio rifiuti Eco X di Pomezia, dove “La Asl ha rilevato la presenza di amianto sul materiale campionato”. Lo ha comunicato in una nota il procuratore di Velletri Francesco Prete, dopo aver messo sotto sequestro la fabbrica di Via Pontina Vecchia dove tre giorni fa è scoppiato l’incendio, liberando una nube tossica che ha compromesso la qualità dell’aria e messo a rischio pascoli e coltivazioni anche ad Aprilia, Latina ed Ardea.
Dai primi accertamenti sembrerebbe quindi smentita la dichiarazione fatta all’Ansa appena ieri dall’amministrazione delegato della società che aveva escluso categoricamente che nello stabile vi fossero tracce di amianto.
“In quel cassone – aveva affermato l’uomo indicando un cumulo di materiali all’interno del cancello non coinvolto dalle fiamme – come si può vedere ci sono cassette della frutta, sedie e niente di pericoloso. Noi ritiriamo i rifiuti dai centri commerciali ed è assolutamente falso che ci sia amianto sul tetto visto che è di cemento”.
«Tale risultanza – aveva concluso il procuratore – verrà portata a conoscenza delle competenti autorità amministrative già oggi. L’Arpa sta svolgendo verifiche sulla presenza nell’aria di particolato, di diossina e di idrocarburi. Sono pertanto in evoluzione i piani di monitoraggio di Asl e di Arpa al fine di valutare l’impatto delle emissioni nell’aria e sul suolo e si prevede che nella giornata di venerdì 12 maggio possano pervenire alcuni dati significativi».
Intanto, il sindaco di Pomezia Fabio Fucci che aveva precedentemente sottolineato la “serie di pratiche criminose che orbitano intorno alla gestione degli impianti”, ha risposto riguarda un possibile collegamento tra il rogo all’azienda di stoccaggio sulla Pontina e un attentato incendiario presso alcuni uffici comunali avvenuto nelle scorse settimane.
“Se c’è un collegamento tra il rogo alla Eco X e l’attentato incendiario a una sede del Comune di Pomezia lo scorso 27 aprile? È un pensiero che ho fatto. Ci ho pensato perché le due cose sono avvenute a distanza di così pochi giorni – ha detto – Però è difficile dire se le due cose sono collegate. Non sono stato ancora contattato dalla procura come persona informata dei fatti”.
“Bisogna approfondire sulla proprietà dell’azienda e gli eventuali collegamenti che possono esserci con la criminalità. Temo i risvolti di cui le cronache sono pieni, ovvero incendi di rifiuti con la criminalità che fa i soldi come può e poi si disfa di tutto” aveva concluso Fucci.
P. M.
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