Il giornalista Rai ed ex governatore del Lazio Piero Marrazzo
Manlio Cerroni, proprietario di Malagrotta (ph. Lapresse/Monaldo)
Quattro anni dopo lo scandalo che da presidente della Regione lo aveva travolto nel 2009, il giornalista Rai Piero Marrazzo finisce di nuovo sotto i riflettori della cronaca. Era tornato sui teleschermi appena 2 mesi fa, con il programma “Razza umana”, in onda in seconda serata per otto mercoledì su Rai2. Ma ora dalle lampade al quarzo degli studi televisivi è finito dritto fra i 21 indagati dell’inchiesta su Manlio Cerroni.
Il “Vecchio” come lo chiamano taluni. Un uomo che ha sempre avuto stretti rapporti di familiarità con i politici. E che cosa c’entra Marrazzo con il patron della discarica di Malagrotta? Nel provvedimento del gip Massimo Battistini l’ex Governatore della Regione Lazio è citato in un capo d’imputazione piuttosto serio: abuso d’ufficio e falso, insieme a Cerroni, che sarà interrogato la prossima settimana, al legale del patron Avilio Presutti e a Luca Fegatelli, fino al 2010 capo della Direzione regionale Energia, uno dei sette agli arresti domiciliari.
Marrazzo finisce fra gli indagati in relazione all’emanazione di un’ordinanza (del 22 ottobre 2008) che consentiva al consorzio Coema di avviare “l’attività per la realizzazione dell’impianto di termovalorizzazione di Albano Laziale”. Ordinanza, però, ritenuta dal gip “illegittima in quanto il Commissario straordinario ai rifiuti (lo stesso Marrazzo, ndr) aveva cessato i suoi poteri in data 30 giugno 2008 e Marrazzo, che aveva emanato quell’ordinanza, era pertanto divenuto incompetente”.
Lo scopo dell’ordinanza, secondo il gip, era “consentire di iniziare la realizzazione dell’impianto entro il 31 dicembre 2008 (cosa altrimenti impossibile in assenza di autorizzazione ambientale, ancora in istruttoria) e così non decadere dagli incentivi pubblici denominati Cip 6, la cui elargizione era condizionata a detto requisito”.
Marrazzo ieri ha affermato in una nota la sua “assoluta estraneità ai fatti”.
Vedremo che cosa accerterà il filone d’inchiesta che lo riguarda. Per ora resta fra i 21 indagati.
Domanda: è il caso che la Rai dia di nuovo un programma all’ex governatore fino a che non si chiarisca la sua posizione? La Rai faccia come crede, a noi non sembra il caso.
La Regione, però, sembra davvero coinvolta fino al collo nell’inchiesta. Fra i nomi degli arrestati figurano infatti quelli di Bruno Landi, ex governatore del Lazio (1983-84); il già citato Fegatelli; e Raniero De Filippis, altro ex dirigente regionale.
L’ultima arriva dal Divino Amore.
“Avevamo ragione noi!” dicono dal Presidio No Discarica Divino Amore, che dall’estate si batte con le unghie e i denti per impedire che la discarica Ecofer si allarghi fin sotto il Santuario. Il Presidio oggi ha diramato un comunicato: Dall’inizio della nostra battaglia avevamo posto un forte accento sulle tante e gravissime illegittimità delle autorizzazioni della discarica. Gli arresti di Fegatelli e De Filippis, rispettivamente ex responsabile direzione regionale Energia e ex dirigente regionale Infrastrutture e ambiente, confermano la nostra convinzione che chi ricopriva posizioni di vertice negli uffici che hanno rilasciato quelle autorizzazioni non curava gli interessi della collettività. Una delle tante questioni che abbiamo segnalato alla Procura della Repubblica”.
“Avevamo ragione noi!” dicono dal Presidio No Discarica Divino Amore, che dall’estate si batte con le unghie e i denti per impedire che la discarica Ecofer si allarghi fin sotto il Santuario. Il Presidio oggi ha diramato un comunicato:
Dall’inizio della nostra battaglia avevamo posto un forte accento sulle tante e gravissime illegittimità delle autorizzazioni della discarica. Gli arresti di Fegatelli e De Filippis, rispettivamente ex responsabile direzione regionale Energia e ex dirigente regionale Infrastrutture e ambiente, confermano la nostra convinzione che chi ricopriva posizioni di vertice negli uffici che hanno rilasciato quelle autorizzazioni non curava gli interessi della collettività. Una delle tante questioni che abbiamo segnalato alla Procura della Repubblica”.
L’impressione è che l’inchiesta del gip stia muovendo solo i primi passi.
Marcello Viaggio - Giornalista, ha esordito nel 1995 sulla rivista Italia Settimanale, con Marcello Veneziani. Dal 1998 al 2010 ha scritto sul quotidiano Il Giornale, con Andrea Pucci, oggi Vice-direttore del Tg5, e Claudio Pompei. Dal 2010 al 2011 ha scritto su Libero, in stretta collaborazione con il vicedirettore Franco Bechis. E’ stato opinionista fisso alla Tv della Libertà dell’on. Maria Vittoria Brambilla. Nell’agosto 2012 ha aperto sul web il portale NoiRoma2013.
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