Ancora una sonora bocciatura per le iniziative improvvide del sindaco di Roma Ignazio Marino. Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del Codacons sulle nuove tariffe per la sosta entro le strisce blu. La decisione, presa dai giudici della seconda sezione, ha annullato l’adeguamento a 1,50 euro della tariffa oraria e, sospeso contestualmente sia la tariffa agevolata giornaliera (8 ore) da 4 euro sia quella mensile da 70 euro. “Deve convenirsi con i ricorrenti -si legge nella sentenza del Tar- che l’uso indifferenziato della leva finanziaria costituisca una scelta non conforme ai criteri di determinazione delle tariffe ivi delineati. Di immediata evidenza, appare, ad esempio, l’inesistenza di misure di incremento dell’offerta di trasporto pubblico o comunque di specifici studi circa l’attuale adeguatezza di esso nelle diverse zone tariffate”.
La bocciatura di oggi segue di appena due settimane quella riguardante l’aumento delle tariffe per la Ztl.
Grande la soddisfazione del ricorrente che in una nota del presidente Crlo Rienzi dichiara: “Il Codacons batte il Comune di Roma 3-0. Dopo la bocciatura delle tariffe per gli asili nido e quella per i rincari delle Ztl, il Tar del Lazio accoglie un terzo ricorso del Codacons annullando i rincari per le strisce blu della capitale. Gli aumenti erano abnormi e non trovavano giustificazione alcuna nella realtà. Non solo infatti le tariffe sono aumentate del 50%, ma addirittura sono state cancellate quelle agevolazioni per i meno abbienti o per chi è costretto a parcheggiare sulle zona a pagamento quando si reca a lavoro e deve sostare 8 o più ore. Il Campidoglio, in sostanza, aveva trasformando le strisce blu della capitale in veri e propri parcheggi per ricchi”. “La decisione del Tar, che si aggiunge a quella sulle Ztl, dimostra il fallimento della politica del Comune sul traffico – prosegue Rienzi – Ora non accetteremo nessuna ulteriore delibera che imponga nuovamente aumenti per le strisce blu senza consentire la partecipazione del Codacons e dei cittadini alla stesura di provvedimenti in materia”. Il Codacons “sta inoltre studiando la fattibilità di una azione legale finalizzata a far ottenere a quanti hanno sostato presso le strisce blu pagando tariffe maggiorate, il rimborso delle maggiori somme versate a seguito degli aumenti illegittimi”.
Per l’Adoc, altra associazione in difesa dei consumatori, la bocciatura del Tar “è l’ennesima dimostrazione della malagestione della città da parte dell’amministrazione”. “Secondo il Tar, il Campidoglio ha utilizzato ingiustificatamente la leva finanziaria quale strumento esclusivo per migliorare l’utilizzo degli spazi di sosta tariffata, senza un contestuale incremento dell’offerta del trasporto pubblico”, fa notare ancora l’ Adoc .
“E’ stata una follia aumentare a 1,50 euro l’ora le tariffe delle strisce blu, ma il vero danno è stato il taglio delle agevolazioni tariffarie giornaliere e mensili. Il Tar del Lazio, ancora una volta, ha messo in luce tutta la malagestione dell’attuale amministrazione – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’Adoc – con l’abolizione dell’agevolazione di 4 euro per 8 ore di parcheggio l’aumento dei costi per una sosta continuativa di una giornata lavorativa è stato pari al 300%, con un impatto medio sul reddito giornaliero pari al 23%, un quarto della paga; eliminando l’abbonamento mensile di 70 euro la spesa è salita a 264 euro al mese, per un ricarico del 377% rispetto alle vecchie tariffe. Praticamente chi è costretto ad andare al lavoro con il proprio mezzo lavora per pagare il parcheggio, un’assurdità. Soprattutto considerando che l’alternativa di mobilità è inesistente, visto che il 75% circa dei cittadini romani “costretto” a raggiungere il posto di lavoro utilizzando il proprio mezzo. Aver imposto un tale aumento significa non conoscere la città che si amministra, in questo modo non si riduce il numero di auto circolanti ma si mette il cittadino spalle al muro. Visto che il trasporto pubblico capitolino fa acqua da tutte le parti, l’unica alternativa è il mezzo privato. Siamo sempre più convinti che chi non riesce neanche a portare avanti un’ordinaria amministrazione della città non possa gestire un evento straordinario come il prossimo Giubileo“.
Ma il Comune non ci sta. Attacca l’assessore alla Mobilità Guido Improta: “Prendiamo atto della sentenza fotocopia del Tar che censura Roma Capitale per l’istruttoria insufficiente che avrebbe accompagnato l’adozione della delibera n. 48 del 29 luglio 2014. Dopo la pronuncia sulle tariffe Ztl, cui abbiamo fatto fronte con una nuova delibera, il Tar del Lazio, anche in questa occasione, riconosce il potere attribuito a Roma Capitale in materia ed evidenzia l’aspetto formale della mancata adozione del Pgtu da parte dell’Assemblea Capitolina come elemento fondante della sentenza emessa”. L’assessore continua: “Ma il Tar in questa occasione – prosegue Improta – si spinge anche a compiere delle valutazioni politiche che non ci convincono proprio. Infatti, mentre da un lato accetta il fatto che le strisce blu costituiscano un elemento essenziale per la limitazione della circolazione, dall’altro dice che dobbiamo tener conto delle abitudini dei cittadini all’uso dei mezzi pubblici che, in una città con 2,8 milioni di veicoli, sono evidentemente da modificare se non da costruire a partire da un diverso approccio culturale al tema della mobilità. Proporremo pertanto – conclude Improta – ricorso al Consiglio di Stato verso una sentenza che è culturalmente sbagliata”.
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