Sabatini, “Nel Lazio serve una vera svolta”

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Domenica 4 marzo si aprono le urne per il rinnovo del Parlamento italiano. Si vota anche nel Lazio dove si dovrà eleggere il nuovo presidente della Regione e 50 consiglieri regionali. A Viterbo, in lista con Forza Italia, corre per il secondo mandato alla Pisana, Daniele Sabatini: classe 1983, ha fatto il suo ingresso in Consiglio regionale nel 2013 che non aveva ancora compiuto 30 anni e ora punta alla riconferma.

Sabatini, siamo al rush finale della campagna elettorale. Cosa prevede?

“Vedo una risposta positiva da parte dell’elettorato. Sono state settimane intense in cui abbiamo incontrato moltissime persone. C’è voglia di cambiamento nel Lazio e in Italia e sono convinto che il centrodestra il 5 marzo tornerà a guidare il Paese. Non ci sono alternative se vogliamo evitare conseguenze nefaste. Proprio ieri i leader della coalizione hanno ribadito l’impegno per un programma che mette al centro la sicurezza, una tassazione equa per cittadini e imprese, interventi concreti a sostegno della famiglia e dell’occupazione. Ci sono tutte le condizioni per restituire un buon governo all’Italia. E lo stesso il centrodestra può fare anche nel Lazio rirendendo le redini della Regione insieme al nostro candidato presidente Stefano Parisi”.

Lei viene considerato anche dai suoi avversari uno stakanovista. In cinque anni mai un‘assenza in Consiglio regionale..

“I dati ufficiali del Consiglio regionale certificano il 100 per cento di presenze, è vero. E’ un primato di cui vado fiero perché in questi cinque anni, in cui con gli altri consiglieri di centrodestra abbiamo sostenuto una dura opposizione al governo Zingaretti, ho lavorato per ottenere risposte concrete per la Tuscia il mio territorio, e per tutto il Lazio. Ho deciso di chiedere ancora fiducia agli elettori perché vorrei continuare il lavoro iniziato e non mi dispiacerebbe farlo dai banchi della maggioranza, questa volta. Il centrodestra ha messo in campo le energie giuste e possiamo tagliare vittoriosi il traguardo”

Parisi è un corsa anche se è entrato nella mischia in ritardo. Pensa possa riuscire a battere Zingaretti?

“Il centrodestra ha cercato di convergere sul miglior candidato, ci è voluto un po’ di tempo ma alla fine la scelta è quella giusta. Parisi ha recuperato terreno facendo un’ottima campagna elettorale e sono convinto che porterà a termine con successo quella che poteva sembrare un’impresa titanica e che invece non lo è. Perché Zingaretti ha collezionato solo fallimenti in cinque anni di governo alla Regione Lazio”.

Cosa gli rimprovera?

“Sarebbe più rapido dire cosa non gli si possa rimproverare. Il Lazio al termine di questa amministrazione di centrosinistra è diventata il fanalino di coda d’Italia. Zero sviluppo, perdita di competitività, turismo in affanno. Le grandi aziende sono scappate a gambe levate preferendo investire al nord e i cittadini continuano a pagare le tasse più alte d’Italia usufruendo di servizi sempre peggiori. La sanità è al collasso perché Zingaretti ha usato l’accetta per rimettere a posto i conti: tagli ai posti letto, ai reparti, al personale. Per non parlare della boutade sulla fine del commissariamento della sanità annunciata con 12 mesi di anticipo. Solo spot elettorali di cui Zingaretti è maestro. Potrei fare molti esempi”.

Quali?

“Potremmo parlare dei rifiuti: il piano regionale in vigore è quello approvato dal centrodestra nel 2012 che Zingaretti ha annunciato più volte di aggiornare per chiudere il ciclo dei rifiuti. Nulla di fatto. E’ stato capace solo di mettere i rifiuti di Roma sui camion e portarli a spasso per l’Italia, a spese dei contribuenti. O potremmo discutere di trasporto locale: nuovi bus Cotral inaccessibili ai disabili, tratte ferroviarie come la Roma-Viterbo e la Roma –Lido sempre ai primi posti tra le peggiori d’Italia. O ancora di urbanistica: Zingaretti ha cancellato il piano casa approvato dal centrodestra, strumento utile a famiglie, piccole imprese e Comuni, per sostituirlo con una legge sulla rigenerazione urbana, di fatto inapplicabile, solo per dare alla sinistra una bandiera ideologica da sventolare”.

Cosa rivendica della sua attività in Consiglio regionale?

“Mi sono battuto per tanti interventi attesi nel mio territorio, a partire dal completamento della trasversale della Orte-Civitavecchia, finanziata grazie alla precedente giunta di centrodestra. E mi sono impegnato molto sul sociale, di cui mi occupo da anni: penso alla lunga e difficile battaglia a tutela delle Residenze sanitarie assistite con cui ho evitato che tante famiglie perdessero l’assistenza per i loro cari; all’aumento dei fondi per gli asili nido; al Fondo per i percorsi di vita indipendente per i disabili. Ho dato il mio contributo a provvedimenti importanti in agricoltura, per i giovani imprenditori agricoli, per il credito alle piccole e medie imprese, per la sicurezza nello sport e nelle scuole. E l’elenco sarebbe ancora lungo. Anche dai banchi dell’opposizione sono riuscito ad ottenere risposte concrete per le categorie che mi hanno chiesto un aiuto. E quando si riesce a fare qualcosa di tangibile, non c’è soddisfazione più grande”.

Perché gli elettori viterbesi dovrebbero votare Daniele Sabatini?

“Perché in Consiglio regionale potranno contare su una persona che lavora a testa bassa senza risparmiarsi, che non smette di incontrare le persone e di confrontarsi con il proprio territorio. Chi mi ha già votato, seguendomi nei cinque anni appena trascorsi, ha potuto verificare che non mi tiro indietro di fronte alle sfide più ardue. Se inizio una battaglia, la porto fino in fondo perché sono una testa dura e non mi accontento delle chiacchiere, io pretendo i fatti”.

 

Francesca D’Avello

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