Il differenziale tra Btp decennali e Bund è tornato a toccare quota 200 punti e il ministro dell’Economia, Carlo Padoan, riferendosi all’andamento dello spread degli ultimi giorni, ha spiegato che “i mercati possono cambiare atteggiamento repentinamente nei confronti di un paese ad alto debito come il nostro”, per questo “abbiamo una finestra di tempo utile per fare le riforme necessarie, dobbiamo approfittarne”.
Sull’argomento il presidente del Consiglio Matteo Renzi questa mattina intervenendo a Radio Anch’io ha voluto precisare:
“Se non mi fanno fare le riforme allora si che e’ fallito il mio progetto e vado a casa”.
Il premier non crede a rialzi e abbassamenti repentini del differenziale btp-bund – anche oggi la giornata, complice l’inquietudine per l’approssimarsi delle elezioni europee, è iniziata toccando la punta massima da febbraio, i 200 punti, per poi ripiegare – e sottolinea:
“E’ naturale che quando c’e’ una prospettiva di sviluppo i mercati mandino sotto lo spread: ora gli operatori leggono i giornali, ma io non credo ai burattinai”
Matteo Renzi chiama a raccolta tutte le forze del Partito democratico: a tre giorni dal voto, ci si gioca tutto sugli indecisi. Bisogna convincerli che quello per il Pd è un voto utile. Non perché, come vorrebbe far credere Grillo, sia in gioco la vita del governo. Ma perché un Pd “forte” può meglio di chiunque altro fare gli interessi dell’Italia in Europa. E’ per questa ragione che Renzi, alla “stretta decisiva”, chiama a raccolta tutte le forze ‘democratiche’. Con una lettera agli elettori del suo partito, in cui non solo chiede il loro voto per quello che definisce un “passaggio fondamentale”. Ma chiede anche “aiuto”: ciascuno porti un altro voto, #unoxuno. Al Pd e al governo “basta” che ognuno convinca “un’altra persona”. E’ al bacino dei potenziali astenuti che il segretario del Pd punta. Ai suoi elettori chiede di convincere uno di quelli che non vogliono andare al seggio perché magari sono “delusi” o “impautiri” da Beppe Grillo, o “non credono più” in Berlusconi o anche i “delusi dalla sinistra che ha visto nelle misure del governo segni concreti di giustizia sociale che da tempo non si vedevano”. E’ il momento, suona la carica il premier: “Riprendiamoci la bella politica, la fiducia, la speranza contro gli insulti”. La partita si giocherà fino all’ultimo voto.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy