Mentre la discussione sulla vicenda del crac delle 4 banche e alle ipotizzabili ‘truffe’ nei confronti di tanti risparmiatori, il governo ha deciso di adottare una linea dura sui prodotti finanziari rischiosi, soprattutto se venduti a clienti non adeguatamente informati. Sarà l’Anac, presieduta da Raffaele Cantone, l’autorità incaricata di gestire gli arbitrati per gli obbligazionisti secondari colpiti dal fallimento dei quattro istituti di credito per i quali il Consiglio dei Ministri ha votato a fine novembre il salvabanche.
«Nelle prossime ore faremo tutto possibile perché chi è stato truffato possa avere i soldi» ha spiegato il premier Matteo Renzi al Tg5. «Non è il momento delle polemiche: meno male che abbiamo fatto il decreto» ha aggiunto Renzi. «Le critiche al governo sono davvero incomprensibili perché abbiamo salvato un milione di persone e purtroppo le regole che ci sono» e che non hanno consentito di salvare gli obbligazionisti «sono state fatte in passato» ha aggiunto rivendicando una linea di «massimo rigore, chiarezza e trasparenza. Faremo tutto il possibile perché chi è stato davvero truffato possa riavere i soldi».
Alla fine, si torna a Cantone. Il presidente dell’Anac è l’uomo del governo per la trasparenza, la legalità e, soprattutto, la credibilità. Per questo, scartata l’ipotesi Consob per evidenti ragioni di opportunità, spetterà al magistrato la ‘supervisione’ sugli arbitrati con i risparmiatori colpiti dagli effetti del decreto ‘salva banche’. La scelta è caduta su un giudice terzo rispetto alle altre due autorità coinvolte Bankitalia e Consob, e, soprattutto, un giudice che per definizione ha la patente di arbitro imparziale.
Intanto domani alla Camera si voterà la mozione di sfiducia contro Boschi e governo presentata dalle opposizioni. Ma quello che è già stato ribattezzato il “Boschi day” non sembra preoccupare Renzi e lo stesso ministro delle Riforme. C’è la consapevolezza che «sui numeri non si gioca», come spiega una fonte di governo. Il ministro Boschi, infatti, può contare su una maggioranza schiacciante che, a quanto viene riferito, andrebbe anche oltre la semplice maggioranza che sostiene il governo. Questo anche in virtù della presa di posizione di Forza Italia che ha deciso di non partecipare al voto. «Non sono in pochi ad avere la consapevolezza che la richiesta di dimissioni» per conflitto di interessi «è campata in aria».
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