“Spiace che mi abbia mal sopportato per un anno. Purtroppo l’ho scoperto solo oggi, non l’avevo capito e me ne dolgo”.
E’ il Matteo Salvini che durante il lungo discorso del premier Conte, quasi un’ora, ha più volte scosso la testa e con una mimica facciale più eloquente delle parole e le sopracciglia inarcate ha mostrato quando perplessità quando disappunto per gli appellativi denigratori del presidente del Consiglio. Il contrario rispetto alle espressioni spesso sarcastiche di Luigi Di Maio, a tratti fermo ed impassibile, che sedeva alla sinistra di Conte.
“Ma rifarei tutto quello che ho fatto con la grande forza di essere un uomo libero, che vuol dire che non ho paura del giudizio degli italiani. La libertà consiste nel non avere nessun padrone e io non voglio l’Italia schiava di nessuno”, aggiunge citando Cicerone. E sottolinea il suo essere “un uomo libero, chi ha paura del giudizio del popolo italiano non è un uomo o una donna libero. In quest’aula ci sono donne e uomini liberi e uomini e donne meno liberi. Chi ha paura del giudizio degli italiani non è libero. E’ il sale della democrazia. Ho la grande forza di essere un uomo libero”.
Salvini oltre agli epiteti al suo indirizzo, da lui appuntati su un foglio e ripetuti uno ad uno con voce che non poteva nascondere l’ansia di una replica che ha dovuto, suo malgrado, attendere la fine della prolusione di Conte, ha sottolineato un altro passaggio: “Non si fanno le crisi d’agosto, la critica più surreale che abbia mai ascoltato. I parlamentari lavorano d’agosto come tutti gli altri italiani” ha detto il vicepremier a Palazzo Madama, ‘traslocato’ dai banchi del governo a quelli della Lega.
IL VOTO – “Per non votare a ottobre ci sono parlamentari che appoggerebbero pure il governo della Fata Turchina” ha detto ancora il ministro dell’Interno a palazzo Madama, sfidando il M5S a fare un governo con il Pd di Matteo Renzi e Maria Elena Boschi. ”Vediamo se ci sarà la voglia e la forza di andare al voto. Io sono un uomo libero, non ho paura del giudizio degli italiani”.
IL CUORE DI MARIA – E ancora: “Lei fa un torto agli italiani e ai cattolici italiani quando pensa che votino in base al rosario. Non me ne vergogno ma ne sono l’ultimo e umile testimone” ha detto Salvini. “Non abbiamo la paura di mollare le nostre poltrone”. ‘Facci vedere le stimmate!’ gridano dai banchi di Leu e Pd quando il vicepremier cita nel suo discorso il cuore immacolato di Maria. “Omina vincit amor” ha detto Salvini in Senato, citando Virgilio, dopo aver promesso di “non coltivare rabbia e rancore”.
TAGLIO PARLAMENTARI – “O c’è già accordo di potere e di spartizione fra M5S e Pd: lecito, ditelo e spiegatelo agli italiani. E’ irrispettoso della volontà del popolo italiano. Se non è così – ha detto ancora il ministro dell’Interno – e c’è voglia di costruire e terminare un percorso virtuoso, taglio parlamentari: la via maestra è quella delle elezioni. Se volete, ci stiamo, non abbiamo paura di andare avanti. Tagliamo i parlamentari e restituiamo la parola agli italiani”.
“Omnia vincit amor”. Lo ha detto Matteo Salvini in aula al Senato, citando Virgilio, dopo aver promesso di “non coltivare rabbia e rancore”.
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