Scandalo Unipol-Consorte, prescrizione per Berlusconi

Prescrizione definitiva per Silvio e Paolo Berlusconi nel processo Unipol.

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dei fratelli Berlusconi, che avevano chiesto di essere prosciolti dall’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio.

Confermato dunque il “non luogo a procedere per intervenuta prescrizione” decretato dai giudici della Corte d’Appello di Milano il 31 marzo 2014.

L’accusa era riferita alla pubblicazione ritenuta illegittima, sul Giornale del 31 dicembre 2005, di brani di un’intercettazione telefonica coperta da segreto investigativo tra l’allora Segretario DS Piero Fassino e l’ex presidente di Unipol Giovanni Consorte, nella quale Fassino domandava a Consorte: “Allora, siamo padroni di una banca?”.

Consorte era coinvolto nello scandalo di Bancopoli, che vedeva protagonisti un gruppo di finanzieri, funzionari e immobiliaristi noti come i “furbetti del quartierino”. Sarebbe poi stato condannato nel processo per la scalata di BPI ad Antonveneta.

La Suprema Corte ha confermato anche il risarcimento di 80.000 Euro in favore di Fassino, che si era dichiarato parte lesa nel procedimento.

F.M.R.

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