Il socialdemocratico tedesco Martin Schulz è stato rieletto presidente del Parlamento europeo a maggioranza assoluta dei voti al primo scrutinio, mentre gli eurodeputati del partito indipendentista britannico Ukip hanno platealmente voltato le spalle al risuonare dell’Inno alla Gioia. Sono queste le due note salienti dell’apertura della seduta plenaria di Strasburgo che ha inaugurato ufficialmente l’ottava legislatura del Parlamento europeo.
Martin Schulz ha ottenuto subito 409 voti sui 612 che sono stati espressi dagli eurodeputati (723 i presenti e 111 la sommatoria di schede bianche e nulle). Un risultato elettorale suscettibile di una duplice lettura: se da un lato, infatti, il consenso riportato dal leader socialdemocratico è decisamente superiore alla maggioranza richiesta di 307 suffragi, è altresì vero che la somma dei voti dei tre gruppi che sostengono il candidato tedesco (popolari, socialdemocratici e liberali) è pari a 479. Quindi, a Schulz sono venuti meno 70 voti dall’area Ppe-S&D-Alde che pure aveva dichiarato il proprio appoggio. Franchi tiratori in azione, dunque, approfittando del voto segreto.
Il rieletto presidente dell’Europarlamento, appena proclamato, ha voluto rassicurare il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, circa l’impegno a interpretare nel senso meno rigido possibile le regole europee sulla disciplina di bilancio. “Il presidente del Consiglio italiano troverà un’ampia maggioranza” su questo tema, ha voluto precisare Schulz.
Nella corsa alla presidenza del Parlamento europeo, Schulz ha superato la concorrenza dello spagnolo Pablo Iglesias, leader di Podemos, che ha ottenuto 51 voti. Altrettanti ne ha incassati l’austriaca rappresentante dei Verdi, Ulrike Lunacek, mentre 101 sono andati al conservatore britannico Sajjad Karim.
Quanto alla protesta degli euroscettici, i deputati dell’Ukip di Nigel Farage hanno deciso di voltare la schiena all’assemblea nel momento in cui l’orchestra intonava l’Inno alla Gioia di Beethoven, l’inno dell’Unione europea. A questa forma di plateale dissenso non si sono, però, associati i deputati del M5S di Beppe Grillo pur alleati dell’Ukip nel gruppo Efd. Un’altra formazione euroscettica del Parlamento ha voluto, poi, far sentire la propria voce: “Alternativa per la Germania”, nella persona del deputato Beatrix Von Storch, ha chiesto il voto palese per eleggere il presidente dell’assemblea motivando tale richiesta con la volontà di “mostrare chi vota Schulz“, ricordando come il presidente uscente fosse stato accusato di aver “abusato” dei fondi del Parlamento europeo per finanziare la propria campagna elettorale. Richiesta comunque respinta dal presidente ad interim, l’italiano Gianni Pittella.
Sempre sul versante euroscettico, a proposito degli intendimenti di Matteo Renzi in procinto di presentare il semestre europeo a guida italiana, va registrato il caustico commento della leader del Front National, Marine Le Pen: ” Mi piacerebbe che la lotta all’Unione europea fosse risolutiva e fatta con il popolo. Ho sentito tanti dirigenti politici fare grandi discorsi per contestare tanti aspetti dell’Unione, ma poi, quando hanno ruolo e responsabilità per farlo,diventano complici di tutto quello che l’Unione decide contro l’interesse del popolo. Farò come San Tommaso, aspetto di vedere per credere”. La Le Pen non ha risparmiato “frecciate” neppure a Beppe Grillo e a proposito dell’annunciato arrivo a Bruxelles dell’ex comico genovese, ha ironizzato: “Mi date un cappellino e una trombetta? Un travestimento qualsiasi va bene, e anche un megafono..”