Aveva 71 anni, Agnese Borsellino, e più di venti li aveva vissuti dolorosamente nel ricordo del marito Paolo, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992. Quel giorno in via D’Amelio, a Palermo, nella strada dove viveva la mamma del magistrato, una Fiat 126 imbottita con 100 chili di tritolo fu fatta saltare al sopraggiungere di Paolo Borsellino che Agnese aveva salutato pochi minuti prima dopo aver pranzato insieme a lui e ai figli.
Malata da tempo, la coraggiosa vedova Borsellino non smise mai di cercare la verità sull’assassinio di suo marito. Semplice e al tempo stesso straordinaria, riservata e lontana dai riflettori pubblici, Agnese Piraino Leto, preferiva parlare ai giovani dando messaggi di speranza e di riscatto da quel cancro della mafia che le tolse il marito, l’amico, il padre dei suoi tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta. Nella sua ultima apparizione, in occasione dell’inaugurazione a Palermo della nuova sede della Dia, già provata dalla malattia, Agnese pronunciò parole che ancora adesso sembrano pietre: «Questa città deve resuscitare, deve ancora resuscitare».
Il cognato Salvatore Borsellino, dando notizia della sua morte, ha scritto su Facebook: “È andata a raggiungere Paolo. Adesso saprà la verità sulla sua morte”. In una nota i figli chiedono che “oggi sia un momento di preghiera strettamente privato nel rispetto di una perdita che ha una dimensione prima di tutto familiare”.
Il giorno dopo la sua scomparsa, oggi, la città di Palermo dice addio a questa figura molto conosciuta e amata dalla società civile palermitana. In tanti hanno voluto esprimere il proprio cordoglio alla famiglia. Primo fra tutti il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha inviato un messaggio di condoglianze, così come hanno fatto anche la presidente della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio Enrico Letta, e i ministri Alfano e Cancellieri.
Nella chiesa di S. Luisa di Marillac, la stessa dove furono celebrate le esequie del marito 21 anni fa , per l’ ultimo saluto alla moglie del Magistrato oggi erano presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni tra i quali il presidente del Senato Pietro Grasso, il vicepremier Angelino Alfano, il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri.
“Agnese nell’ ultimo incontro prima di Pasqua – ha detto il celebrante, don Cosimo Scordato – mi confidò di voler sapere quale fosse la verità. Dobbiamo chiedere perdono al Signore per le cose che ancora non sappiamo. Dobbiamo lavorare per costruire una società degna di essere vissuta”.
A.F.
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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