Il ministro dell’Educazione nazionale francese, Vincent Peillon, in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano Le Monde, ha dichiarato che a partire dal 2015 verrà reintrodotto a scuola l’insegnamento della morale laica. Il ministro ha spiegato che “La morale laica è quell’insieme di conoscenze e di riflessioni sui valori, sui principi e sulle regole che permettono, nella nostra Repubblica, di vivere assieme secondo il nostro comune ideale di libertà, uguaglianza e fraternità”.
Per l’istituzione di questo insegnamento andranno adeguatamente formati gli insegnanti, dopo aver stabilito i contenuti della materia. Per questo motivo l’ora di morale verrà introdotta a partire dall’anno scolastico 2014-2015 ed il corso si terrà in tutti i gradi di scuola, dalla materna al liceo.
Non è casuale il momento storico in cui viene presa una decisione del genere: nella cosiddetta era moderna, dove i diritti inalienabili dell’uomo dovrebbero essere ormai non solo riconosciuti ma anche universalmente accettati, si sta assistendo ad un’involuzione culturale che investe tutta la vecchia Europa. Ondate di intolleranza, fanatismo e integralismo sono sempre più frequenti, come ci dimostra la cronaca nazionale ed internazionale, e coinvolgono sempre di più i giovani.
Il timore del ministro Peillon è che, se non provvede la Repubblica a colmare il vuoto dei principi delle nuove generazioni, “se non comunica quale sia la sua visione a proposito di virtù e vizi, di ciò che è giusto e ciò che è ingiusto, altri lo faranno al suo posto”, come per esempio “i mercanti e gli integralisti di ogni genere”.
È questo il senso del nuovo insegnamento: “la morale laica è capire ciò che è giusto, distinguere il bene dal male, è avere dei doveri come dei diritti, delle virtù e, soprattutto, dei valori
Jack Lang, predecessore di Peillon al ministero dell’istruzione si dichiara entusiasta del progetto: “Bravo Peillon! La morale della Repubblica deve collocarsi al centro dell’educazione e dell’istruzione. La scuola non può fare tutto, ma deve assumersi le sue responsabilità sulle questioni fondamentali. Negli ultimi anni sono fioriti troppi corsi di educazione civica, tanto complicati quanto inutili. Questa nuovo insegnamento dovrà essere il più concreto possibile. Così si dimostrerà una scelta benfatta per allievi, studenti e genitori”.
E magari, per una volta, saremo capaci di cogliere il buon esempio…
C.D.