Si chiama “Pearly”. È un computerino da borsetta con la certificazione europea di dispositivo medico per il controllo della fertilità. Ha una sicurezza contraccettiva che supera il 99 % e la caratteristica di essere eco-friendly , “amico” dell’ambiente, oltre che della salute della donna e della serenità sessuale nella relazione di coppia.
Il futuro del sesso è, infatti, ecologico. Se n’è parlato all’ultimo Congresso della Società Europea della Contraccezione e della Salute riproduttiva (Esc), a Lisbona, l’estate scorsa.
Grazie alle nuove tecnologie, i metodi naturali svettano nella classifica di efficacia contraccettiva dei “green score” (punteggio di impatto ambientale), in pari posizione con i più drastici interventi di chiusura delle tube o vasectomia. E si restituisce piena dignità scientifica all’ormai quasi pensionato metodo “Billings”, fondato sulla misurazione della temperatura basale, con una affidabilità di solo il 50 %.
I criteri di assegnazione del gradiente di eco-compatibilità, presentati al congresso della Esc dalla ricercatrice Diane Blithe dell’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development, sono: i componenti del contraccettivo, le sostanze rilasciate nell’organismo e nell’ambiente, tempi e modi di smaltimento.
La più “verde” è la spirale al rame. Il primato dell’eco-sostenibilità, tra i sistemi meno invasivi, è riconosciuto poi all’impianto ormonale sottocutaneo: il bastoncino inserito sottopelle nella parte interna del braccio per tre anni che rilascia gradualmente progesterone.
Il tradizionale profilattico in lattice, che garantisce una elevata protezione, anche per le malattie sessualmente trasmissibili, oltre ad influenzare talvolta negativamente l’armonia di coppia, funzionando come “terzo incomodo”, è anche altamente inquinante, e spesso causa di allergie. Sono, dunque, in produzione preservativi in poliuretano biodegradabile.
Un dato “nazionale”: le donne italiane, specialmente le giovanissime, sono tra le meno informate in Europa in tema di contraccezione e di gravidanza. È il risultato di un sondaggio su un campione di 9mila donne di 17 Paesi. Da ormai dieci anni, la Società italiana di ginecologia e ostetricia promuove il progetto di educazione alla sessualità responsabile nelle scuole “Scegli tu”. «I giovani sono i più esposti ai rischi derivanti da comportamenti sessuali pericolosi», afferma Paola Scollo, presidente della Sigo. Da qui, l’idea di proporre alle Istituzioni, a partire dal ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, una stretta collaborazione per «promuovere un cambiamento culturale che favorisca la sessualità consapevole, soprattutto delle donne».
Emanuela Bambara
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