Sono settemila i migranti soccorsi al largo delle coste italiane questo fine settimana. Mentre in Italia e in Europa, nonostante le dichiarazioni di Jean-Claude Juncker, si discute senza fine di quali siano le misure giuste da prendere, a due settimane dal naufragio costato la vita a più di 750 persone l’attività dei trafficanti di esseri umani non conosce freni; anzi, cresce senza alcun ostacolo, complice il bel tempo che facilita le traversate.
Tra sabato e domenica i mezzi di soccorso hanno risposto a trentatré richieste di aiuto lanciate dagli occupanti dei barconi.
Solo a bordo delle navi della Marina Militare Italiana sono saliti oltre duemila migranti. Gli altri sono stati soccorsi da imbarcazioni private e dai mezzi della guardia costiera.
Stamattina a Pozzallo il rimorchiatore Asso 29 ha sbarcato circa 870 persone, per la maggior parte provenienti dai paesi a sud del Sahara, più alcuni bengalesi e siriani. Sei persone, tra cui una bambina nata durante la traversata e sua madre, sono state ricoverate subito in ospedale; per altre 350 la Polizia ha avviato le operazioni di trasferimento.
Gli altri, fra cui ottanta in isolamento e sotto stretta osservazione medica – a bordo del barcone dove stavano viaggiando è scoppiato un focolaio di scabbia – sono nel centro di accoglienza della località siciliana.
Ai due sbarchi di ieri, 216 persone a Crotone e 382 a Trapani, se ne sono aggiunti altri oggi ad Augusta e a Reggio Calabria.
Intanto un barcone è riuscito a compiere tutta la traversata fino a Lampedusa. La Guardia di Finanza lo ha intercettato quando era già in porto e ha fermato tre uomini, sospettati di essere gli scafisti.
Ancora altri migranti, più di settecento, sono a bordo di imbarcazioni militari italiane in attesa di poter prendere terra. Tra di loro una bambina nata a bordo del pattugliatore Bettica: la madre, soccorsa quando era già iniziato il travaglio, sta bene.
Sono invece dodici le vittime accertate di questo fine settimana di viaggi della speranza. Ai dieci corpi senza vita ripescati durante le operazioni di soccorso si sono aggiunti due migranti morti a bordo del rimorchiatore Med 8. Inutile l’intervento dell’équipe medica del pattugliatore Borsini, chiamata dall’equipaggio del rimorchiatore: i medici hanno solo potuto constatare il decesso dei due.
Filippo M. Ragusa
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