Sicurezza a Roma: Alfano e il suo piano cervellotico

“Si è abusato del rispetto del diritto a manifestare. Sulla questione degli incappucciati nei cortei e sulla tutela dei diritti dei cittadini e delle forze dell’ordine abbiamo scelto la linea dura: chi manifesta è libero di fare ciò che vuole, ma il limite è la legge e la libertà altrui”. Lo ha dichiarato oggi il ministro dell’Interno Angelino Alfano, presentando al Viminale il piano del governo contenente le misure di sicurezza da applicare alla città di Roma.

manifestazione-roma-corteo-140412192441_bigL’ultima ricerca dell’Università Sapienza, nel dicembre 2013,  la vedeva tra i centri urbani nelle ultime posizioni in fatto di sicurezza. Diciamo che era in buona compagnia, insieme a numerosi altri capoluoghi di regione importanti come Napoli, Firenze, Bologna, Milano. Poi, i fatti: il corteo No-Tav che è sfilato a Roma il 12 aprile procurando alla Capitale danni per oltre 4 milioni di euro, e le violenze del 3 maggio in occasione della finale di Coppa Italia allo stadio Olimpico (Ciro Esposito, il ragazzo di Scampia ferito da colpi di arma da fuoco, è ancora in coma), hanno fatto decidere il ministro Alfano sulla necessità di attuare una linea dura. “Lo Stato è più forte di chi vuole violare le regole”, aveva detto all’indomani dai disordini. Aveva minacciato anche il ‘daspo a vita’, e ha messo tutto per iscritto sul suo piano ‘Roma Capitale sicura’.
Ecco la lista dei provvedimenti. Intanto vengono da subito messi a disposizione dei cittadini due numeri telefonici  “a cui inviare sms per segnalare alle forze dell’ordine e di polizia la presenza di spacciatori davanti alle scuole, nonchè casi di sfruttamento della prostituzione, soprattutto minorile”, ha specificato lo stesso Alfano.
“Il nostro obiettivo è combattere l’uso della droga. È già operativo il numero a cui inviare l’sms, per combattere lo spaccio di fronte alle scuole. Il numero è 3386640311 e sarà collegato a un acronimo: ‘squadre mai spaccio’. Che “saranno presenti nell’ambito della città di Roma, che sarà divisa in tre macro aree: una area sarà seguita dalla polizia, un’altra dai carabinieri e l’ultima dalla guardia di finanza. Piuttosto che fare un generico aumento delle dotazioni organiche abbiamo previsto” per Roma “che vi possano essere dei nuclei per specifiche azioni per contrastare la criminalità locale. A Roma le forze dell’ordine saranno impiegate per missione”.
Una strategia di sicurezza integrata e coordinata, tra le diverse forze dell’ordine, che prevede un giro di vite contro la vendita di prodotti contraffatti, furti e rapine in casa, movida e tifo violento.

Il responsabile del Viminale spiega che “l’accordo con il premier Matteo Renzi comprende il Daspo a vita per i violenti, nuove norme per combattere la violenza allo stadio Olimpico e un ulteriore rafforzamento delle collaborazioni con le società sportive”. “Si è abusato del rispetto del diritto a manifestare. Sulla questione degli incappucciati nei cortei e sulla tutela dei diritti dei cittadini e delle forze dell’ordine abbiamo scelto la linea dura: chi manifesta è libero di fare ciò che vuole, ma il limite è la legge e la libertà altrui”.

Secondo il ministro “non c’è bisogno di soldi, ma di più organizzazione. Serviranno risorse per rafforzare i presidi e la videosorveglianza”. Ma il piano sicurezza per Roma “mira a mettere in piedi un contrasto organizzato alla violenza di modo nuovo, con impiego delle tecnologie informatiche, il controllo della movida, una direttiva politica contro abusivismo e la contraffazione, e impiego di squadre contro lo spaccio e la prostituzione. Un nuovo sistema organico”.

Il piano prevede “un’ulteriore segmentazione dei settori dello stadio Olimpico; il potenziamento del servizio di videosorveglianza nello stadio, per identificare le azioni violente, e di quello in città, in particolare le vie di accesso all’Olimpico; aumento dei controlli all’ingresso e anche dell’abusivismo allo stadio”. Tra le misure anche “il potenzionamento dei controlli alle barriere autostradali“. Per l’aumento della videosorveglianza, aggiunge Alfano, “stiamo cercando le risorse economiche necessarie, che potrebbero arrivare anche dai fondi Ue“.

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