L’OLP ha annunciato che non interverrà contro l’ISIS a Yarmuk, smentendo così le dichiarazioni attribuite ieri al capo negoziatore palestinese a Damasco, Ahmed Majdalani.
Il quartiere-campo profughi di Yarmuk, a Damasco, abitato da rifugiati palestinesi, è stato conquistato nelle scorse settimane dalle milizie jihadiste dopo essere stato sul fronte per anni: dal 2011 nella guerra civile siriana, poi nello scontro con i seguaci del sedicente Califfo Abu Bakr al-Baghdadi.
Majdalani aveva annunciato l’appoggio di tutte le fazioni palestinesi all’offensiva contro l’ISIS dell’esercito siriano fedele al presidente Bashar al-Assad.
In un comunicato ufficiale diffuso da Ramallah, dove ha sede, l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ha opposto un netto rifiuto a prendere parte a qualsiasi campagna militare.
Secondo il comunicato, occorre trovare “altri strumenti” per “risparmiare il sangue” del popolo palestinese.
L’OLP si è detta disposta a collaborare con “tutte le parti interessate, soprattutto le agenzie internazionali di aiuto” come l’UNRWA, l’agenzia ONU che si occupa delle questioni umanitarie in Palestina, e con “ogni parte che ha l’interesse comune a non trascinare il campo [Yarmuk, NdR] in ulteriori devastazioni e sventure”.
L’assedio di Yarmuk e i combattimenti delle ultime settimane hanno provocato una catastrofe umanitaria. Nel quartiere mancano rifornimenti di ogni genere e le strutture sanitarie, gestite soprattutto da volontari stranieri, sono troppo danneggiate per poter fornire cure adeguate a tutti i feriti.
Nei giorni scorsi, il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon ha paragonato la situazione del campo a quella di un campo di sterminio.
L’Alto rappresentante UE per la politica estera, Federica Mogherini, ha lanciato un appello congiunto con il Commissario alle crisi umanitarie Christos Stylianidis, nel quale si chiede “a tutte le parti belligeranti e a quelle con un’influenza su di loro di rispettare il diritto internazionale, assicurare l’accesso umanitario e fornire un passaggio sicuro a tutti i civili che desiderano scappare”.
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