Provvidenziale intervento della Forestale: due appassionati di sleedog e i loro dodici husky rischiavano di morire assiderati. E resta alto l’allarme per le valanghe.
Salvati in extremis, prima che i due appassionati di slitte e i loro cani da neve fossero inghiottiti in un lago ghiacciato. Per fortuna, tutto si è concluso con un bello spavento.
L’avventura, pericolosa ma a lieto fine, si è svolta a Campo felice, vicino L’Aquila. Due fratelli cinquantenni, entrambi dell’Aquila ed entrambi appassionati da anni di sleedog, lo sport che si pratica sulla neve con le slitte trainate dai cani.
Approfittando della festa dell’Epifania, i due appassionati si sono recati a Campo Felice, per una bella passeggiata con i loro cani. Il percorso scelto li ha portati sulla piana nei pressi del lago. La decisione di attraversarlo passando sulla superficie ghiacciata avrebbe potuto costargli la vita. Lo sbalzo termico, dovuto al sole e alla bella giornata, ha fatto ridurre drasticamente lo spessore del ghiaccio, che li ha traditi e si è rotto al passaggio della slitta.
I due uomini sono caduti nel lago rimanendo sommersi dall’acqua fino al bacino, mentre i cani, legati tra loro, non riuscivano a guadagnare la riva. Partita la richiesta d’aiuto sono intervenuti sul posto gli agenti della Forestale che opera per il soccorso sulle piste da sci di Campo Felice e quelli del Comando stazione di Lucoli. Il tempestivo intervento ha permesso di salvare gli animali dall’assideramento e di riportare a riva i due fratelli.
Intanto, resta alto il rischio soprattutto di valanghe, di cui deve tener conto chiunque si rechi in montagna per sport e per divertimento.
In particolare, il corpo forestale dello Stato segnala un rischio forte sulle Alpi Retiche e Alpi Orobiche per probabili distacchi di valanghe spontanee e/o provocate con un debole sovraccarico, quando cioè passa un singolo sciatore o escursionista, sulla maggior parte dei pendii ripidi. Il grado di pericolo è marcato sulle Prealpi Lombarde.
Sulle Alpi piemontesi il pericolo valanghe è marcato su tutto il settore con tendenza in aumento.
In Liguria il pericolo è moderato e può salire a marcato sulle Alpi Liguri oltre il limite arboreo in corrispondenza degli accumuli di neve, mentre è generalmente debole con qualche criticità a quote elevate della dorsale tosco-emiliana.
Sui rilievi valdostani il pericolo rimane marcato con possibilità di valanghe medie o grandi.
In Trentino-Alto Adige il pericolo valanghe rimane marcato e, specialmente dove sono presenti nuovi accumuli di neve trasportata dal vento, sono possibili distacchi provocati già con debole sovraccarico. In alcune situazioni, possibili anche valanghe spontanee di media grandezza.
Sulle Dolomiti il pericolo è generalmente marcato in particolare sui pendii ripidi. Oltre ai probabili distacchi in corrispondenza dei nuovi accumuli eolici, deboli sovraccarichi potrebbero provocare la caduta di valanghe a lastroni.
Il grado di pericolo è marcato sulle Alpi Giulie e Carniche e moderato sulle Prealpi Carniche e Giulie, dove però la tendenza è in aumento.
Il grado di pericolo è debole, invece, nel resto delle aree montane della Penisola a tutte le quote e a tutte le esposizioni.