Il centrodestra consolida la sua posizione in testa, con un M5s stabilmente primo partito e i Democratici ancora in calo che mantengono la seconda posizione, “stretti” tra i Cinque stelle e la coalizione guidata al momento da Berlusconi. E’ quanto emerge da un sondaggio dell’Istituto Ixè per Radio Rai 1 (rilevazione del 20-21 novembre 2017).
Nelle intenzioni di voto rilevate dall’istituto di ricerca con trent’anni di esperienza nel campo dei sondaggi, il M5S conferma di essere il primo partito portandosi al 28%, il Pd continua a scendere perdendo 0,4% rispetto alla settimana scorsa e portandosi al 23,4%, mentre Forza Italia cresce dello 0,3% nello stesso periodo portandosi a 15,8% e rafforzando il proprio primato nella coalizione di centro-destra.
Il Pd sta spasmodicamente cercando di costruire una coalizione che contrasti l’avanzare dei Cinquestelle.: un tentativo faticoso e al momento inutile, se è vero come sembra che Sinistra italiana e Mdp hanno bocciato l’unità per bocca di Gugliemo Epifani: ” Ci dividono questioni di merito, sul lavoro sulla scuola sul fisco, sulla politica dei bonus e su aspetti non secondari della vita democratica, come ad esempio porre la fiducia sulla legge elettorale o chiedere agli italiani di non andare a votare al referendum”. Anche la radicale Emma Bonino per ora non dà per scontata l’alleanza col Pd: oggi hanno presentato PiùEuropa, il simbolo della loro lista europeista, “ma per ora non abbiamo accordi con nessuno”, dice la Bonino.
Il blocco di centrodestra è in vantaggio sia sul centrosinistra che sui “solitari” pentastellati: considerando le forze principali (Fi-Lega-Fdi) sfiora il 34%. All’interno del centrodestra la prima posizione è occupata da una Forza Italia in crescita al 15,8% (15,5), la seconda da una Lega in calo al 13,1% (13,5), seguita da Fdi in crescita al 5,0% (4,8).
A sinistra SI è al 3,0% (2,7) e Mdp al 3,2% (3,3). I centristi di Ap sono ora al 2% (2,1). Altri di centrodestra al 3,9% (4,1) e altri di centrosinistra al 2,6% (2,3). Nella classifica sulla fiducia nei leader, il primo posto è occupato, con distacco, da Paolo Gentiloni con il 35%. A seguire: Di Maio con il 29%, Grasso con il 28%, Salvini con il 26%, Meloni e Renzi alla pari con il 25%, Pisapia e Grillo con il 23%, Berlusconi con il 22% e Bersani con il 20%.
Intanto la stampa estera analizza il ‘fenomeno Berlusconi’: “In Italia, l’improbabile ritorno in primo piano di Silvio Berlusconi”, è il titolo di un articolo che Le Monde, dedica oggi alla elezioni in Italia. “A 81 anni – prosegue il quotidiano parigino, storicamente in edicola solo nel primo pomeriggio – il Cavaliere approfitta delle divisioni della sinistra, ma il suo partito è sotto pressione”. Per Le Monde, si tratta del “più inverosimile dei come-back politici. Come ai tempi migliori della sua conquista del potere, Berlusconi è ridisceso in campo. Sembra essersi perfettamente rimesso dalla sua operazione al cuore del 2016, moltiplica i soggiorni per rimettersi in forma nella stazione termale di Merano, ai piedi delle Dolomiti, e fa bella mostra ad ogni apparizione della stessa abbronzatura”. E ancora: “In questi ultimi tempi tutto sembra riuscirgli” bene, come se il “tempo non fosse mai passato, eccolo di nuovo in tutte le tv,posando, a 81 anni,da vecchio saggio pronto a donare la sua persona ad un paese sull’orlo del baratro”. Per il quotidiano, “la sua migliore chance risiede nelle divisioni di una sinistra troppo occupata dai regolamenti di conti per attaccarlo, magari anche solo per ricordare che gli oltre tremila giorni passati alla guida del governo dal 1994 non sono stati segnati da nessuna reale riforma”. E che “venne cacciato dal potere nel 2011 dall’azione congiunta della Commissione europea e dei mercati, mentre il Paese era prossimo al tracollo finanziario”.
Ieri è svolta in un’aula stracolma l’udienza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sul ricorso di Berlusconi contro la decadenza da senatore e l’ineleggibilità, in base alla legge Severino.