Nuovo terremoto all’interno del M5S romano: con l’accusa di corruzione è stato arrestato questa mattina il Presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito coinvolto nell’inchiesta nata sul nuovo stadio della Roma. L’esponente grillino avrebbe incassato, a giudizio dei magistrati inquirenti Barbara Zuin e Luigia Spinelli, elargizioni dal costruttore Luca Parnasi e, in cambio, avrebbe promesso di favorire il progetto collegato allo stadio della Roma. Il Gip Maria Paola Tomaselli ha emesso un provvedimento di custodia cautelare anche per l’avvocato Camillo Mezzacapo destinatario di incarichi professionali su segnalazione del presidente del Consiglio comunale di Roma. Ai domiciliari anche l’architetto Fortunato Pititto, legato al gruppo imprenditoriale della famiglia Statuto, e Gianluca Bardelli.
L’indagine sulla corruzione ai vertici dell’amministrazione capitolina riguarderebbe il traffico di influenze illecite nella richiesta di autorizzazioni per la realizzazione del nuovo stadio della Roma. Nel mirino è finita anche la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. Secondo l’accusa dei magistrati ci sarebbero stati passaggi di denaro frutto della corruzione garantita dagli imprenditori attraverso l’intermediazione di un uomo d’affari e di un avvocato i quali avrebbero interagito con De Vito per la realizzazione di importanti progetti immobiliari.
In particolare il presidente dell’Assemblea capitolina e l’avvocato si sarebbero fatti promettere 110 mila euro, oltre i 48 mila già incassati, per intervenire sui progetti di riqualificazione degli ex mercati generali di via Ostiense. Nello specifico i magistrati avrebbero ricostruito così la vicenda:
“In concorso tra loro Mezzacapo e De Vito – scrivono gli inquirenti nel mandato di arresto – sfruttando le relazioni di quest’ultimo con soggetti chiamati ad intervenire nell’iter amministrativo relativo all’approvazione del Progetto di riqualificazione degli Ex Mercati Generali di Roma Ostiense di interesse della Lamaro Appalti, società del gruppo Toti, si facevano indebitamente promettere e quindi dare da Pierluigi e Claudio Toti della mediazione illecita finalizzata a ottenere un’interlocuzione diretta con il pubblico ufficiale nell’ambito del progetto immobiliare suindicato la somma di denaro di 110.620 euro corrisposta sotto forma di corrispettivo di incarico professionale conferito dalla società Silvano Toti Holding Spa allo studio legale di Mezzacapo e da quest’ultimo trasferito per l’importo complessivo di 48.800 euro su un conto intestato alla società MDL Srl di fatto riconducibile a Mezzacapo e De Vito”.
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