strage Bologna, dopo 40 anni la svolta

Stazione bologna

Trovato interruttore della bomba che sarebbe esplosa accidentalmente il 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna causando 85 vittime e 200 feriti. I periti la mettono in relazione con 2 attentati compiuti da Carlos Margot Christa Frohlich in Francia, in particolare quello di Saint Charles del 31 dicembre 1983. Il terrorista tedesco, appartenente alla rete Separat, Risulta essere stato presente a Bologna il giorno della strage insieme ad un altro terrorista, Thomas Kram.

Per quello che fu definito l’attentato terroristico  più grave del dopoguerra furono individuati gli esecutori in Luigi Ciavardini, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, dei Nuclei Armati Rivoluzionari. Terroristi già noti per altre imprese, furono tutti  condannati all’ergastolo per la strage alla stazione di Bologna Centrale, nonostante avessero più volte ribadito la loro assoluta estraneità a quella azione terroristica.

“Dai risultati analitici e dalla disamina delle perizie precedenti” il collegio peritale che ha redatto la nuova perizia sulla strage di Bologna “sostiene che l’ordigno esploso il 2 agosto 1980 alla Stazione di Bologna era costituito essenzialmente da Tritolite e/o Compound B (TNT + RDX o T4) di sicura provenienza da scaricamento di ordigni bellici (seconda Guerra Mondiale23) e da una quantità apprezzabile di cariche di lancio (che giustifica la presenza di Nitroglicerina e degli stabilizzanti rinvenuti)”. E’ quanto scrivono i componenti del collegio di esperti che hanno redatto la nuova periziasulla strage di Bologna.

” Risulta evidente che la procura debba riaprire l’indagine sulla pista palestinese. La Presidenza del Consiglio, che è garante degli archivi, dimostri vera trasparenza e de secreti i documenti relativi a questo fatto tragico della storia repubblicana e a tutti quelli collegati”. Lo chiedono Federico Mollcone, deputato di Fratell d’Italia, già consulente della commissione Mithrokin, e la deputata FDI Paola Frassinetti.

A.B.

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