Quattro persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite in un attacco terroristico in pieno centro a Tel Aviv, in Israele. A colpire, ieri sera, sono stati due giovani palestinesi di circa vent’anni, che hanno sparato sulla folla con armi modificate. Gli attentatori sono stati arrestati.
L’attacco è avvenuto fuori dal Benedict, un ristorante di un centro commerciale nel quartiere alla moda di Sarona. Il quartiere dista poche centinaia di metri dalla Kirya, il quartier generale della Difesa israeliana.
Secondo quanto hanno raccontato i testimoni, i due che hanno sparato avevano passato la prima parte della serata seduti ai tavolini di un ristorante vicino, il Max Brenner. Verso le 21.30 – le 20.30 in Italia – sono usciti e hanno iniziato a sparare all’impazzata sugli ospiti del Benedict. “Sparavano in tutte le direzioni”, ha raccontato una ragazza: “Mi sono buttata a terra, poi ho visto un terrorista avanzare nella mia direzione. Allora sono entrata in una farmacia e mi sono nascosta dietro il bancone”.
Tre vittime sono state dichiarate morte al loro arrivo in ospedale, la quarta è deceduta poco dopo.
Uno degli aggressori è stato ferito da un civile armato che si trovava per caso sul luogo dell’attacco. L’altro è stato bloccato dopo un brevissimo inseguimento dagli agenti dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interna dello Stato di Israele. Sono cugini, originari di Yatta, una città della Cisgiordania a pochi chilometri da Hebron.
L’attacco di ieri è il primo dopo un periodo di relativa calma seguito alla sanguinosa Intifada dei coltelli, un periodo durato svariate settimane in cui si sono verificate decine di attacchi con armi bianche o di tentati investimenti ai danni di militari e civili israeliani. L’attentato è simile a quello compiuto da Nashat Milhem, un arabo israeliano che lo scorso Capodanno aveva ucciso tre persone: due erano sedute ai tavolini di un bar nella centralissima via Dizengoff, la terza era l’ignaro tassista che l’aveva accompagnato sul posto, anche lui di origini arabe. Milhem era riuscito a scappare da Tel Aviv, ma è morto in una sparatoria con i servizi israeliani, dopo una caccia all’uomo durata una settimana.
Il premier Benjamin Netanyahu, informato dell’attentato al suo atterraggio dopo una visita di Stato a Mosca, ha indetto a Tel Aviv una riunione dei servizi di sicurezza. L’esercito israeliano ha annunciato che dispiegherà in Cisgiordania due battaglioni supplementari, per un totale di “centinaia” di truppe.
Anche gli USA hanno condannato il gesto: “Questi vili attacchi contro civili innocenti non possono mai essere giustificati”, si legge in una nota pubblicata dal dipartimento di Stato. “Siamo in contatto con le autorità israeliane per esprimere il nostro sostegno e preoccupazione”.
F.M.R.
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