“La violenza è tornata a diffondersi in Europa attraverso strade differenti”. Sono le parole che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato nel corso della cerimonia del Ventaglio, il tradizionale incontro annuale in vista della chiusura dei lavori parlamentari per la pausa estiva, durante il quale l’associazione stampa parlamentare consegna un ventaglio decorato al Capo dello Stato.
Di fronte a un fenomeno così diversificato e complesso – ha detto ancora Mattarella con riferimento alla stragi più recenti che hanno colpito in particolare la Francia e la Germania – occorre trovare la capacità di analizzarlo nella sua completezza per poterlo contrastare e sconfiggere in tutte le sue forme e cause, a partire naturalmente da quella del terrorismo islamista. Respingendone il proposito criminale di utilizzare la religione per scatenare un conflitto globale. Anche in questo occorre la collaborazione attiva delle comunità religiose d’Europa, particolarmente di quelle islamiche”. Non vi è soltanto l’assalto, feroce, del terrorismo. Questa stagione sembra dare spazio a ogni tipo di violenza, sembra favorire il propagarsi anche di germi endogeni rimasti a lungo nascosti, sotto controllo, nelle nostre società e che, all’improvviso, esplodono. Né possiamo dimenticare che gli assassini di Parigi e di Bruxelles (e, ancora ieri, a St. Etienne) erano nati e cresciuti in Paesi europei. La diversità delle cause di stragi e crimini accresce l’allarme. Sembra davvero che il démone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa”.
Di fronte a un fenomeno così diversificato e complesso – ha detto ancora Mattarella con riferimento alla stragi più recenti che hanno colpito in particolare la Francia e la Germania – occorre trovare la capacità di analizzarlo nella sua completezza per poterlo contrastare e sconfiggere in tutte le sue forme e cause, a partire naturalmente da quella del terrorismo islamista. Respingendone il proposito criminale di utilizzare la religione per scatenare un conflitto globale. Anche in questo occorre la collaborazione attiva delle comunità religiose d’Europa, particolarmente di quelle islamiche”.
Non vi è soltanto l’assalto, feroce, del terrorismo. Questa stagione sembra dare spazio a ogni tipo di violenza, sembra favorire il propagarsi anche di germi endogeni rimasti a lungo nascosti, sotto controllo, nelle nostre società e che, all’improvviso, esplodono. Né possiamo dimenticare che gli assassini di Parigi e di Bruxelles (e, ancora ieri, a St. Etienne) erano nati e cresciuti in Paesi europei. La diversità delle cause di stragi e crimini accresce l’allarme. Sembra davvero che il démone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa”.
Quel che dobbiamo impedire, però, secondo il Presidente della Repubblica, è che la paura ci vinca: “Non possiamo consentire che il nostro Paese entri nell’età dell’ansia. Questo dovrebbe essere, e deve essere, invece, il tempo della responsabilità. E la responsabilità richiede impegni comuni al di sopra delle divisioni. Sul piano continentale e su quello interno”, sottolinea. Occorre “una sempre più ampia e completa collaborazione operativa tra gli Stati” contro il terrorismo e “solidarietà e comunanza di vita” contro la violenza.
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