Quasi un ragazzo su 4 fuma spinelli e tra gli studenti delle Superiori, quelli che hanno fumato cannabis negli ultimi 12 mesi sono passati dal 21,56% (2013) al 23,46% (2014). Un vero e proprio boom tra i giovani appartenenti alla fascia d’età 15-19. Che il consumo sia nettamente in in aumento ce lo dice la “Relazione annuale al Parlamento sull’uso delle sostanze stupefacenti e sulle tossicodipendenze in Italia” per l’anno 2013 e per il primo semestre 2014 presentata in questi giorni dal Dipartimento politiche antidroga (Dpa). Si tratta di una sintesi tardiva, giunta in ritardo di qualche mese, che non ha introduzione e soprattutto non è firmata. Inoltre i dati vecchi per quanto riguarda i consumi di sostanze stupefacenti nella popolazione adulta sono riferiti soprattutto al 2013.
Gli altri dati forniti dalla stessa Relazione parlano invece di un costante calo dell’uso di cocaina, mentre sono stabili eroina – il cui consumo comunque per i sedicenni italiani è molto più alto rispetto a tanti coetanei europei- stimolanti e allucinogeni. “Confrontando le prevalenze di consumo (almeno una volta nella vita) osservate per gli studenti 16enni italiani con quelle degli altri paesi europei – si legge nel testo -, si osserva che l’Italia si attesta attorno al dodicesimo posto per consumo di cannabis e al decimo posto per consumo di cocaina; per quanto riguarda il consumo di eroina, l’Italia si colloca al quinto posto in Europa. Infine, i consumi di amfetamine ed ecstasy si collocano rispettivamente al diciannovesimo e al diciottesimo posto nel relativo degli altri Stati europei”.
Nuovi dati sul gioco d’azzardo, più propriamente il gambling, ovvero il gioco d’azzardo patologico (GAP), che cresce tra gli studenti. Il dato viene desunto dall’aumento sempre secodndo la Relazione del Parlamento, delle persone che fanno ricorso alle cure per gioco patologico: se nel 2012 erano 5.800, nel 2013 sono diventate 6.800. L’83,2% dei giocatori sono maschi. Lombardia e Veneto le regioni con il maggior numero di persone in trattamento. Quello che più preoccupa è il fatto che molto spesso il GAP è associato all’uso di sostanze stupefacenti, all’abuso alcolico e alla presenza di patologie psichiatriche.
“In Italia il fenomeno del gioco d’azzardo è in continua crescita e in questi anni sta assumendo dimensioni sempre più rilevant”, spiega la relazione. Tuttavia, “ad oggi tuttavia non esistono studi e dati epidemiologici accreditati in grado di quantificare correttamente il problema, sia nella dimensione che nella diffusione ed eventuali trend di evoluzione”. Tra i dati presentati al Parlamento, però, ci sono anche alcuni che riguardano il gioco tra gli studenti e sono relativi proprio al 2014. “All’interno della popolazione scolastica – spiega la relazione -, è stato possibile identificare una quota di giocatori sociali pari al 6,0 per cento degli intervistati, una quota di giocatori problematici (4,3 per cento) ed una quota di giocatori patologici (3,8 per cento). Si stima, quindi, che circa l’8 per cento degli studenti 15-19 anni abbia un approccio problematico o addirittura patologico al gioco d’azzardo. Tuttavia, spiega la relazione, “osservando tale fenomeno nel biennio 2013-2014, si riscontra una tendenza alla contrazione dei casi di studenti problematici e patologici rispetto al comportamento del gioco d’azzardo”.
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