Nonostante le minacce di azioni legali della Casa Bianca, è stata anticipata ad oggi la pubblicazione del libro scandalo ‘Fire and Fury: inside the Trump White House”, dello scrittore e giornalista Michael Wolff.
Il libro-bomba di Wolff rivela i retroscena della presidenza raccontati dall’ex stratega Steve Bannon. I legali di Trump hanno scritto alla casa editrice Henry Holt e a Wolff per intimare che il volume venga immediatamente ritirato dagli scaffali, perché contenente “falsità e dichiarazioni infondate”. Nel libro si parla di un Trump stupito, al pari di tutti i suoi collaboratori, perché non si aspettava assolutamente di essere eletto alla Casa Bianca, e totalmente impreparato ad assumere le responsabilità di presidente; inoltre, giudizi durissimi su Jared Kushner e Donald Jr, accusati di aver tenuto un comportamento “antipatriottico e che sa di tradimento”. Ieri Charles Harder, l’avvocato personale di Trump che ha lo studio a Beverly Hills, in California, ha inviato una ingiunzione all’autore, Wolff, e al suo editore, Steve Rubin, presidente della Henry Holt, per impedirne l’uscita, minacciando una causa per diffamazione. Ma, purtroppo per Trump, le minacce non hanno sortito l’effetto desiderato.
“Ci siamo: potete comprare e leggere il mio libro. Grazie Signor Presidente”, ha scritto questa mattina su Twitter l’autore. Il libro sarebbe dovuto uscire martedì 9 gennaio. Ma dopo che alcuni estratti sono stati resi pubblici dal Guardian, gli avvocati del presidente Trump avevano fatto recapitare all’editrice Henry Holt and Company una lettera di diffida, nella quale si intimava di bloccarne la pubblicazione e la diffusione di ulteriori contenuti. Ma Wolff, di comune accordo con il suo editore Steve Rubin, ha deciso di anticipare i tempi.
“A causa della domanda senza precedenti, la data della pubblicazione è stata anticipata”, si legge in una nota della Holt & Co. Schizzato al primo posto dei più venduti di Amazon, il libro è quindi già disponibile in versione cartacea ed elettronica e già 250.000 mila copie sono state spedite.
Un’altra lettera di diffida è stata inviata anche all’ex consigliere Steve Bannon , accusato di aver violato un “accordo di non divulgazione”, per aver parlato del presidente, dei membri della sua famiglia e della società con “dichiarazioni denigratorie e in alcuni casi completamente diffamatorie”.
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