Lo scontro tra i due presidenti, Trump e Zelensky, nello Studio Ovale della Casa Bianc, acui tutto il mondo ha assistito , ha fatto tremare i polsi dei leader di molti Paesi della Ue, consapevoli che l’Europa potrebbe essere a un bivio della storia e sembrerebbe giunto il momento di fare un passo avanti. Evitare quindi di arrivare a fratture insanabili con Washington. Ecco perché da Londra, dove si sono riuniti ieri, su iniziativa anglo francese per la pace, i leader di 19 Paesi europei (grandi assenti Estonia, Lettonia e Lituania) d’accordo su “é tempo di agire”, si sono confrontati sulla proposta di Starmer e Macron per una tregua limitata di un mese e con un piano per l’Ucraina che contempla anche la presenza militare di una “coalizione di volenterosi”. Tutto questo mentre prende anche piede la consapevolezza che il comportamento del presidente ucraino a Washington abbia avuto toni esagerati, soprattutto quando a Trump ha rimproverato che “voi ve ne state al caldo dall’altra parte dell’Oceano mentre noi siamo al freddo da anni”.
Il vertice a Londra, sembra aver raggiunto un accordo su quattro punti: continuare con gli aiuti militari; intensificare le sanzioni economiche alla Russia e assicurare la sovranità e la sicurezza all’Ucraina, con Kiev al tavolo di ogni trattativa; aumentare la capacità di difesa degli ucraini nell’eventualità di un accordo di pace, al fine di scoraggiare ogni futura invasione; infine la “coalizione di volenterosi”. Su quest’ultimo punto i 19 leader presenti non sono dello stesso parere. Tra i Paesi certi, la Polonia è il candidato ovvio, data la sua capacità militare in termini di uomini e di armamenti ai quali ha destinato decine di miliardi di dollari. Il commento del suo premier, Donald Tusk, prima di imbarcarsi per Londra, sembra non dare adito a fraintendimenti quando parla di un paradosso quando “500 milioni di europei stanno chiedendo a 300 milioni di americani di difenderli da 140 milioni di russi”. Dunque, come ha sottolineato Tusk “all’Europa manca la consapevolezza di essere una vera forza globale”. E’ tempo di prenderne atto e di reagire e agire. Per prima cosa, come ha sottolineato il nostro Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: “Evitare che l’Europa si divida”..
AB