In questo mondo deve esserci spazio per tutti, anche per “quelli che hanno altre visioni della vita, professano altre fedi o si dichiarano estranei all’orizzonte religioso”.
D’accordo con le parole che il Papa scrive nella ‘Christus Vivit’, anche sul ciò che il Pontefice riconosce quando dice “non sempre questa affermazione che risuona sulle nostre labbra trova reale espressione nella nostra azione pastorale: spesso restiamo chiusi nei nostri ambienti, dove la loro voce non arriva”. ” Eppure il Vangelo ci chiede di osare e vogliamo farlo senza presunzione e senza fare proselitismo, testimoniando l’amore del Signore e tendendo la mano a tutti i giovani del mondo (CV 235)”.
Osare, la Chiesa ha pensato a qualcosa di audace? E’ proprio così. Il direttore della pastorale universitaria della diocesi di Torino, don Luca Peyron, ha pensato a qualcosa che esce totalmente dagli schemi: la ‘Teologia al pub’. Arriva lo ‘Spritz della Fede‘: e la parola di Dio sbarca al pub. Accade a Torino su iniziativa della pastorale universitaria della diocesi piemontese, che ha dato vita all’evento ‘Teologia al pub’. Un format semplice: mezz’ora di introduzione condotta da un adulto (prete, suora, un religioso, una coppia) e un giovane universitario o neolaureato su un tema preciso; poi via alle domande e al dibattito con la presenza di un professore di religione a fare da moderatore.
Don Luca Peyron sottolinea che si parla “sempre di giovani ma non sempre siamo attenti alle loro più profonde esigenze e ai loro bisogni spirituali”. “Il pub in questo senso rappresenta un luogo ideale, di amicizia e di confidenze, dove i giovani si incontrano non per ubriacarsi e creare disordini ma per parlare dei propri problemi esistenziali”.
I primi incontri di Fede al bar, tra una birra e uno Spritz, si sono già svolti in un locale di Torino. In mezzo a loro , spiega don Peyron anche atei desiderosi si conoscere, confrontarsi. “Tra le tante cose che mi hanno positivamente sorpreso, il fatto che nessuno cercasse di far polemica o far prevalere le proprie idee sull’altro ma si cercasse di scoprire nel confronto il senso profondo della vita”, dice ancora. E “non deve stupire questa scelta: essere dove la gente si trova, specialmente i giovani, è nel DNA della Chiesa, oltre al luppolo noi proveremo a portare anche il lievito del Vangelo!
Nuovi incontri si svolgeranno da febbraio ad aprile del prossimo anno.
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