Non solo Francia e Belgio: l’Isis ha cellule dormienti che preparano attacchi terroristici anche in Italia, Germania e Inghilterra. E’ l’allarme lanciato dallo zar dell‘intelligence Usa James Clapper in un colloquio ieri con il quotidiano statunitense Christian Science Monitor. Per questo, sottolinea il direttore della National Intelligence americana, gli Stati Uniti stanno spingendo per promuovere più condivisione di informazioni tra le intelligence. Secondo Clapper, inoltre, l’Isis sta sfruttando per i suoi scopi la crisi dei migranti in Europa. Arrivano con frequenza, rilevano gli 007, segnalazioni da servizi collegati su possibili minacce; esse vengono valutate attentamente dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) e finora non ci sono evidenze di attacchi pianificati. Resta comunque l’elevata esposizione al rischio dell’Italia, anche perchè sede del Vatican
Tentativi di attacchi molto seri, in particolare allo stadio di Hannover, sarebbero stati sventati all’ultimo momento in Germania. La supercellula guidata dal belga Abdelhamid Aabaoud aveva però connessioni anche in Germania e Austria, dove è transitato parecchie volte prima degli attacchi a Parigi. Più vaghe invece le connessioni con l’Italia, una delle nazioni europee che ha dato il minor «contributo» di foreign fighter allo Stato islamico. Sarebbero infatti solo una cinquantina di italiani partiti per il Califfato fra il 2013 e il 2015, contro il migliaio di francesi e gli oltre 500 dal Belgio, che detiene il record in rapporto alla popolazione.
Clapper parla di enorme sfida per l’Europa in quanto c’è “un conflitto di fondo” tra le politiche Ue di apertura e libera circolazione delle persone e dei beni e la privacy “che in una certa misura si scontra contro le responsabilità che ogni Paese ha, in quanto Stato-nazione, di proteggere le frontiere e la sicurezza del suo popolo”.
Secondo il New York Times, quando gli è stato chiesto se l’Isis aveva avviato attività segrete in quei paesi, Clapper ha risposto: “Sì, lo hanno fatto. E ciò preoccupa, naturalmente, sia noi sia i nostri alleati europei. Continuiamo a vedere prove di complotti da parte dell’Isis nei paesi che avete citato”, cioè Italia, Germania ed Inghilterra.
Segnalazioni su possibili minacce arrivano con frequenza da servizi collegati, rilevano gli 007: esse vengono valutate attentamente dal Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa) e finora non ci sono evidenze di attacchi pianificati. Resta comunque l’elevata esposizione al rischio dell’Italia, anche perché sede del Vaticano.
Ricordiamo, a tale proposito, la foto choc del Colosseo in fiamme e la promessa: «Roma stiamo arrivando».
Dopo l’attentato a Bruxelles l’Isis ha rinnovato le sue minacce all’Italia, postando sui social network scene di guerriglia davanti ai monumenti simbolo del nostro Paese. Il progetto dello Stato islamico, ripetuto anche in questo caso, è quello di estendere il Califfato in Occidente, fino ad arrivare alla culla della cristianità.
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