Trema il mondo bancario e dell’economia: la Guardia di Finanza di Bari sta notificando sessantadue avvisi di garanzia per concorso in usura bancaria ai vertici di Bnl, Unicredit, Mps e di Banca popolare di Bari. Richiesti accertamenti sul presidente del Consiglio d’amministrazione di Bnl Luigi Abete e sull’amministratore delegato Fabio Gallia; per Unicredit, indagato l’ex amministratore delegato Alessandro Profumo, ora in Mps, e l’attuale amministratore delegato Federico Ghizzoni, mentre per Monte Paschi risultano iscritti nel registro degli indagati l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex vice Francesco Gaetano Caltagirone. E non sembrano estranei alle vicenda neanche il presidente della RAI Anna Maria Tarantola e l’ex ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni, all’epoca rispettivamente capo della vigilanza e direttore generale di Bankitalia.
A tutti vengono contestati tassi usurari sui finanziamenti e la mancata applicazione delle disposizioni della legge sull’usura: secondo il pm della procura di Trani, Michele Ruggiero, gli oneri dei finanziamenti venivano calcolati non sul credito effettivamente erogato ai clienti, ma in rapporto a quello accordato. Di conseguenza, venivano segnalati in Bankitalia tassi più bassi di quelli realmente praticati; tale operazione, sarebbe stata avallata dagli ex vertici della banca centrale italiana e coperta da un dirigente ancora in servizio presso il dipartimento del Tesoro dele ministero dell’Economia e delle Finanze. Il reato di usura bancaria sarebbe stato perpetrato ai danni di alcuni imprenditori baresi delle quattro banche, ai quali sarebbero stati concessi finanziamenti sotto forma di anticipazioni su conto corrente.
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