Vasta operazione contro la mafia padrona di Roma

Con l’arresto di 51 persone, a seguito di una lunga indagine condotta dalla squadra mobile di Roma, è stato dato un colpo mortale alla ‘ cupola’ mafiosa attiva da anni nella Capitale. L’ operazione antimafia non si è limitata ai confini nazionali, ma grazie al coordinamento dell’ Interpol contemporaneamente
sull’ isola di Tenerife è stato individuato uno dei due capi storici della famiglia Triassi, Vincenzo, e sua moglie i quali sono stati portati nelle carceri spagnole in attesa dell’ estradizione.

Il blitz ha colpito quelli che venivano considerati i “sancta sanctorum” del crimine romano e siciliano: in particolare, le famiglie dei Fasciani, dei Triassi e dei D’ Agati, che da anni si sono spartiti e hanno gestito tutto il malaffare soprattutto sul litorale di Ostia.

Il lavoro minuzioso svolto dagli uomini della squadra mobile ha permesso di seguire tutti i passaggi criminali dei vari affari delle organizzazioni: dall’ ingresso di un nuovo appartenente, agli accordi tra i capi per la spartizione del territorio, alle riunioni effettuate per dirimere le controversie sorte nella gestione del territorio, pianificazione di omicidi o tentati omicidi necessari per
garantire e ripristinare la supremazia su qualsiasi attività realizzata.
Sono state colpite le intere famiglie dei Fasciani, a partire dal capo indiscusso Carmine, ai fratelli Nazzareno, Giuseppe e Terenzio, e quella dei Triassi, Vito e Vincenzo, appartenneti alla nota famiglia mafiosa dei Cuntrera-Caruana, che da anni si erano trasferiti a Ostia mantenendo un legame inscindibile con Cosa Nostra siciliana. E’ stato ricostruito come per quasi un ventennio i due gruppi criminali hanno intrattenuto affari e si sono spartiti il territorio in una sorta di ‘ pax mafiosa’ in base alle quale tutti potevano tranquillamente gestire i loro illeciti traffici. Della cupola faceva parte anche un altro appartenente a Cosa Nostra siciliana di stanza ad Ostia ormai da anni, il quale era il terzo anello del gruppo di comando dell’ organizzazione.

Nessun affare era escluso dal controllo dell’ organizzazione mafiosa smantellata stamani a Roma. I reati contestati vanno dall’ usura, al traffico internazionale di droga, alle estorsioni ai danni di commercianti, al controllo di intere piazze di spaccio non solo nella zona lidense ma anche in città, al controllo del mercato delle slot machine, alle infiltrazioni in apparati amministrativi per l’ assegnazione di abitazioni popolari, al controllo di intere attività balneari da anni fiore all’ occhiello dell’ economia della zona balneare della capitale,  alla corruzione.

 

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