Un vasto incendio ha devastato il terminal 3 dell’aeroporto di Fiumicino, a Roma, bloccando fino alle 12 di stamattina le operazioni dello scalo. Le fiamme sono state domate e l’aeroporto ha ripreso a funzionare, ma per riportare la situazione alla normalità ci vorranno ancora giorni.
Esclusa la pista dolosa: la questura ritiene che a scatenare il rogo sia stato un corto circuito.
L’incendio è scoppiato intorno all’una e mezza di notte nella cucina di un punto di ristoro, nella galleria commerciale della zona transiti interna al terminal 3. Secondo il vicequestore Antonio Del Greco, “una teste ci ha indicato l’origine dell’incendio in un vano dietro il frigorifero dell’esercizio commerciale”.
L’impianto antincendio è entrato immediatamente in funzione, ma le fiamme, che si sono propagate lungo le linee elettriche, erano già troppo alte: per spegnerle è stato necessario l’intervento in forze dei vigili del fuoco, che hanno lavorato per sette ore.
Per fortuna, vista l’ora, gli edifici interessati dal rogo erano quasi deserti e i pochi presenti sono riusciti a mettersi in salvo.
Secondo i medici, quattordici persone, quasi tutte impegnate nei soccorsi, hanno riportato leggere intossicazioni per via del fumo. È stato necessario un solo ricovero: un dipendente KLM, con sintomi riconducibili a un infarto, ora in osservazione all’ospedale Grassi di Ostia.
Le fiamme hanno fatto più danni nella zona commerciale del terminal, distruggendo circa mille metri quadrati di negozi. Gravemente danneggiati anche alcune postazioni di controllo documenti.
Salvi, invece, i banchi dell’accettazione, le attrezzature di sicurezza e il deposito bagagli, circostanza che esclude che le fiamme si siano potute sprigionare da lì.
Il rogo ha provocato la chiusura totale dello scalo, che ha quattro terminal e serve il maggior numero di passeggeri in Italia, ad eccezione di diciannove voli intercontinentali in arrivo.
Una volta spento l’incendio, il primo piano era di riaprire i tre terminal non interessati dalle ore 14. Le autorità aeroportuali, invece, hanno deciso di anticipare la riapertura alle 12, seppure al ritmo ridotto di una partenza ogni cinque minuti per le prime due ore.
Sono state riaperte anche l’autostrada Roma-Fiumicino, chiusa fino alle 10 in via precauzionale, e la ferrovia leggera che collega l’aeroporto al centro della capitale, che per tutta la durata dell’incendio ha operato a senso unico verso la città.
La chiusura dell’aeroporto più grande d’Italia per gran parte della mattinata ha causato notevoli disagi ai viaggiatori, che sono stati trasferiti in massa nella sala partenze del terminal 1. Migliaia di persone hanno preso d’assalto i punti informazioni e i centralini di Alitalia.
L’ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) raccomanda ai passeggeri in partenza di non recarsi in aeroporto prima di aver contattato la compagnia responsabile del proprio volo. L’ENAC ha attivato la sala crisi per gestire l’emergenza.
Lentamente sta tornando alla normalità anche il traffico sul Grande raccordo anulare, dove la chiusura dell’autostrada per Fiumicino ha provocato code chilometriche per tutta la mattinata, e sulle strade minori che conducono all’aeroporto.
Filippo M. Ragusa
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