Per Venezia 72 è finalmente la volta del primo dei quattro film italiani in concorso, “L’attesa” di Piero Messina. Ma il favorito in questa quarta giornata della Mostra del Cinema di Venezia sembra essere l’inglese “The danish girl”, film che, quanto meno per il tema -si parla di identità sessuale-, difficilmente poteva passare inosservato. E insieme alle belle protagoniste di queste due storie, la svedese Alicia Vikander per “The danish girl” e l’affasciante Juliette Binoche per “L’attesa”, sbarca a Venezia anche Kristen Stewart per presentare il suo film, “Equals”, anch’esso in concorso per Venezia 72.
Con il suo inalterabile fascino un po’ cupo, oggi è Kristen Stewart a prendere le luci della ribalta dopo l’acclamato arrivo di ieri di Jhonny Deep. In “Equals” l’attrice si cala in una società distopica e postumana del futuro, in cui le emozioni sono state bandite e l’amore è ritenuto pericoloso e dannoso. In questo contesto i due protagonisti, di cui Nicholas Hoult interpreta il personaggio maschile, si scoprono innamorati l’uno dell’altra e insieme tentano di capire cosa sia questo legame che li unisce. Il film di Drake Doremus, più che sull’esperienza e l’importanza dei sentimenti nell’esistenza dell’essere umano, si sofferma molto sull’aspetto romantico e a tratti un po’ zuccheroso della faccenda e per il momento sembra trovare poco consenso da parte della critica. Anche se i giovani attori protagonisti, che nell’aspetto richiamano ancora l’idea dell’adolescenza un po’ tormenta dal tumulto dei sentimenti, ne sono gli interpreti ideali.
Di tutt’altro genere è “L’attesa” di Piero Messina. Dopo la morte del figlio, Anna, Juliette Binoche, trascorre le sue giornate in solitudine in una antica villa isolata nell’aspra campagna siciliana. A rompere questa solitudine opprimente giunge Jeanne, una giovane che dice di essere la fidanzata di Giuseppe, il figlio di Anna. La donna, non riuscendo a rivelare la verità sulla morte del giovane, accoglie la ragazza in casa in attesa di un impossibile ritorno di lui. “L’attesa” resta un film sospeso su una realtà fittizia che esiste solo perché condivisa dalle due protagoniste, ma è interpretato con sincero coinvolgimento da Juliette Binoche.
Infine “The danish girl” di Tom Hooper racconta la storia vera del pittore Einar Wegener, che, con il sostegno di sua moglie Gerda Wegener, negli anni venti del secolo scorso fu il primo uomo a sottoporsi ad un intervento di cambiamento di sesso, diventando noto al mondo col nome di Lili Elbe. “Mi sono innamorato di questa storia” ha detto Tom Hooper “mentre ero alle prese con “The King’s Speech”. Ho pianto leggendo la bellissima sceneggiatura di Lucinda Coxon e ho cercato di conservare quel sentimento mentre giravo il film. Lili Elbe è una fonte d’ispirazione per il coraggio mostrato nel superare gli ostacoli che la separavano dal suo vero sé. La moglie Gerda è commovente per la compassione e l’amore senza condizioni. Il loro matrimonio ha reso possibile la rivelazione di Lili”. “The danish girl” si presenta come un film ben caricato di buoni sentimenti che non mancherà di far discutere. L’uscita nelle sale italiane è prevista per febbraio 2016.
V. A. B.
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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