Alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne, che si celebrerà venerdì 25 novembre, due sono le sentenze che rievocano altrettanti episodi di una gravità e di una brutalità inaudita.
Per il più recente, dovrà scontare 18 anni di carcere Paolo Pietropaolo per aver tentato di uccidere, dandole fuoco, la compagna Carla Ilenia Caiazzo, all’epoca incinta all’ottavo mese.
La pubblica accusa ne aveva chiesti solo 15 ma il gup Egle Pilla ne ha aggiunti altri tre. Oltre alla reclusione, il 40enne dovrà pagare una somma complessiva di 325mila euro come risarcimento a titolo di provvisionale alle parti civili. Pietropaolo dovrà poi versare alla bimba, nata prematuramente dopo l’aggressione, una somma di 50mila euro, mentre altri 25mila andranno all’Associazione ‘La Forza delle donne”. L’imputato è stato condannato all’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Il giudice ha disposto infine la sospensione della potestà genitoriale.
“Una volta spenti i riflettori, ci auguriamo solo per lei e la figlia una vita più serena”, ha commentato l’avvocato dell’accusa Raffaello Falcone, che aveva svolto il ruolo di pubblico ministero insieme alla collega Clelia Mancuso al processo per tentato omicidio. è stato condannato a 18 anni di reclusione, tre anni in più rispetto alla richiesta del pm, Paolo Pietropaolo, il 40enne che lo scorso 1 febbraio diede fuoco alla compagna Carla Ilenia Caiazzo, di 38 anni. Pietropaolo dovrà pagare 325 mila euro complessivi di risarcimento a titolo di provvisionale alle parti civili: 250mila alla Caiazzo e 50mila alla bimba nata prematuramente subito dopo l’aggressione. Altri 25mila euro è la somma che dovrà versare all’Associazione “La Forza delle donne” che si è costituita parte civile. L’imputato è stato condannato all’interdizione perpetua ai pubblici uffici. Il giudice ha disposto infine la sospensione della potestà genitoriale.
Ancora oggi, sono state depositate le motivazioni della sentenza che la Cassazione ha emesso nei confronti di Luca Varani confermandone la condanna a 20 anni per stalking e tentato omicidio di Lucia Annibali. La pena per Varani, che aveva intrecciato una relazione clandestina con la vittima, diviene così definitiva. Anche in questo caso, come nel precedente, la condanna è stata maggiorata per la mancata concessione delle attenuanti generiche, l’aumento per la continuazione e l’aggravante della premeditazione. I giudici di merito, scrive la prima sezione penale della Cassazione nelle motivazione della sentenza con cui, il 10 maggio scorso, ha confermato la condanna a 20 anni per tentato omicidio e stalking a Luca Varani e a 12 anni per Altistin Precetaj e Rubin Talaban esecutori dell’attacco con l’acido (l’episodio è accaduto a Pesaro nel 2013), hanno commisurato l’entità della pena richiamando espressamente il mezzo utilizzato, “i gravissimi danni fisici, morali e psicologici, lo sfregio permanente del viso e la deformazione dei lineamenti del volto”. Varani, spiegano i giudici motivando la premeditazione, aveva maturato “una risoluzione ferma ed irrevocabile”, di far danno a Lucia, evidenziata dalla introduzione in casa della donna per manomettere l’impianto della cucina a gas, cercando l'”occasione propizia” e procurandosi gli strumenti necessari alla manomissione dopo avere accuratamente le tecniche per attuare l’intervento.
“Non possiamo che essere soddisfatti – ha commentato l’avv. Francesco Cioli, legale di Lucia Annibali, anch’essa avvocato come anche il suo carnefice – Si chiude definitivamente questo capitolo. D’altra parte, non avevamo dubbi fin dall’inizio che la verità sarebbe emersa, ed è emersa in tutti e tre i gradi di giudizio. Va benissimo”.
Il fenomeno del femminicidio, ha spiegato oggi Mariacarla Bocchino, Dirigente del Servizio Centrale Operativo nel corso dell’iniziativa ‘X=Y’ è “trasversale, non ha tempo e non ha età. Non ha territorialità, non ha categorie, non è frutto di emarginazione, non appartiene ad un basso ceto sociale”. E i casi sopra riportati arrivati oggi a sentenza, uno in via definitiva, lo dimostrano.
La violenza contro le donne è dunque qualcosa che ci tocca da vicino, che coinvolge tutti e può accadere a qualsiasi donna, nonostante le diversità apparenti di stili di vita e di abitudini. Cosa da non dimenticare mai. Come da non sottovalutare è che la maggior parte dei maltrattamenti che poi sfociano nell’omicidio, la percentuale in Italia è di oltre 100 donne uccise ogni anno, è opera di uomini – compagni, fidanzati, mariti, a volte parenti – che le vittime conoscevano o con cui, nella maggioranza dei casi, avevano avuto una relazione affettiva.
Laurea magistrale in Storia contemporanea presso L'Università degli studi Roma tre. Master di primo livello I mestieri dell’Editoria, istituito da “Laboratorio Gutenberg” di Roma con il patrocinio del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale presso “Università Sapienza di Roma”. Dopo la laurea ho svolto uno stage presso Radio Vaticana, dove ho potuto sperimentare gli infiniti linguaggi della comunicazione.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy