Non vi sono più dubbi sul fatto che la Terra sia in piena emergenza climatica. Lo hanno sottoscritto undicimila ricercatori di 153 Paesi, tra cui 250 italiani, e i fatti degli ultimi giorni e ore – il terremoto nell’aquilano e oggi le ripetute scosse telluriche nel Mugello, in Toscana (una sessantina, finora, la più forte di magnitudo 4.5) – lo confermano.
Intanto alla conferenza mondiale Onu sul clima, il Cop25 di Madrid che chiude i battenti il 13 dicembre prossimo, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha documentato come il 2019 sia il secondo o terzo anno più caldo di sempre, con un aumento di 1,1 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Il rischio concreto? Che già a fine secolo si superino i 3 gradi.
Sul climate change è allarme rosso. Negli ultimi due decenni, dal 1999 al 2018, l’Italia ha registrato 19.947 morti riconducibili agli eventi meteorologici estremi, che nello stesso arco di tempo hanno causato perdite economiche quantificate in 32,92 miliardi di dollari. Nel solo 2018 a causa degli eventi estremi vi sono stati 51 decessi, mentre le perdite economiche ammontato a 4,18 miliardi di dollari di perdite.
Sempre nello stesso periodo di riferimento (dal 1999 al 2018), l’Italia risulta al sesto posto nel mondo per numero di vittime causate dagli eventi meteorologici estremi, e diciottesima per numero di perdite economiche pro capite. I dati emergono dal Climate Risk Index di Germanwatch. Nel complesso, nel ventennio l’Italia risulta il ventiseiesimo Paese più colpito dagli eventi estremi. Guardando al 2018,invece, si piazza al 21/o posto.
Il rapporto di Germanwatch, diffuso a Madrid in occasione della Cop25, pone l’accento sul fatto che le condizioni meteorologiche estreme, legate ai cambiamenti climatici, stanno colpendo non solo i Paesi più poveri come Myanmar e Haiti, ma anche alcuni tra i più ricchi del mondo.
Il più colpito dagli eventi estremi è stato il Giappone, che l’anno scorso ha dovuto fare i conti con piogge eccezionali, ondate di calore e tifoni. Seguono Filippine, Germania, Madagascar, India, Sri Lanka, Kenya, Ruanda, Canada e Fiji. In termini assoluti, è l’India a essere prima sia per numero di vittime (2.081, davanti alle 1.282 giapponesi e alle 1.246 tedesche), sia per perdite economiche: (37,8 miliardi, cui seguono i 35,8 miliardi del Giappone). L’Italia, nella classifica annuale, è invece ottava per perdite economiche pro-capite, e ventottesima per morti.
Tornando agli ultimi due decenni (1999-2018), la classifica generale degli Stati più colpiti dagli eventi estremi non vede alcun Paese ricco tra i primi dieci, che sono Portorico, Myanmar, Haiti, Filippine, Pakistan, Vietnam, Bangladesh, Thailandia, Nepal e Dominica.
In particolare, per quanto riguarda invece la classifica che pone l’Italia al sesto posto per numero di vittime correlate agli eventi climatici estremi, peggio di noi, in Europa, solo la Francia, ottava la Spagna. Ai primi posti invece Myanmar, India e Russia. Seguiti da: Cina, Francia, Italia, Filippine, Spagna, Bangladesh e Pakistan.
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